Prive dei palcoscenici che contano, ma non paghe di notorietà. “Le virus star, con l’arrivo dell’influenza, sono tornate a parlare”, spiega Fabio Duranti. “Ora tutti si ammalano, e secondo loro è perché siccome hanno portato per anni la mascherina che li ha protetti per due anni, salvo gli svedesi che non avendole mai portate campano molto meglio di noi, ora non siamo più venuti a contatto con i virus e quindi ci suggeriscono di nuovo un Natale tutti a tavola mascherati. Ovviamente, suggeriscono anche il vaccino antifluenzale. Non è che ammettono di aver sbagliato qualcosa, ma c’è da correggere il tiro“.

“Al di là di definizioni e nominalismi, ci troviamo di fronte a una colossale falsificazione che ha registri, cause, motivazioni ben precisi, così come degli annunciatori noti a tutti“, commenta Alessandro Meluzzi. “Lo fanno per solide ragioni economiche, visto che prendono soldi dalle cause farmaceutiche o ne sono consulenti. Sta tutto alla luce del sole, a volte persino si contraddicono nelle varie dichiarazioni che rilasciano. Mi dispiace dei danni che i medici fanno per quattro soldi, mentre Pfizer guadagna miliardi“.

Ma perché tutti questi medici sono silenti di fronte a quanto accade? “Credo che la consapevolezza sia cambiata, almeno in una parte dei medici, anche se si nasconde per paura della discriminazione“, spiega il dott. Vanni Frajese. “Siamo di fronte a un sistema complesso come quello immunitario, che non è stato preso adeguatamente in considerazione. Magari la situazione di malattie più presenti in cui ci troviamo non dipende dalle mascherine ma dalle stimolazioni date dai vari vaccini. Noi non siamo a conoscenza di eventuali conseguenze, Perché la sperimentazione non è stata fatta. Doveva essere un vaccino che dopo due dosi immunizzava, invece ci troviamo di fronte a un pro farmaco, immunocinetico, chiamiamolo come vogliamo. Quello che andava fatto non è stato fatto, prima o poi lo dovranno ammettere. Le prime cavie del sistema sono stati i medici“.