Il caso della settimana coinvolge Aboubakar Soumahoro e le cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera. Ricordiamo che Soumahoro non è indagato, ma mi sembra che si sia esposto al ridicolo anche con i video fatti negli ultimi giorni sui suoi social. Ora anche i giornali cosiddetti “amici”, non lo stanno trattando con i guanti bianchi, ha messo molto in difficoltà la Sinistra sulla questione dell’accoglienza con un chiaro esempio di malagestione. Repubblica ha un articolo molto duro, con richiamo in prima pagina, nel quale si parla di Soumahoro che ha passato il Natale dentro una baraccopoli a Borgomezzanone (FG), dove ci sono 1500 braccianti quasi tutti irregolari. Lì ha fatto bene ad andarci, è una situazione che va portata all’attenzione di tutti, non è accettabile che le persone vivano dentro un luogo che sembra una prigione ottocentesca degli Stati Uniti, con gente che vive in baracche di lamiera senza agganci all’acqua corrente. L’articolo di Repubblica racconta come Soumahoro avesse raccolto 16 mila euro per i bambini nati e cresciuti nell’insediamento, però sia le associazioni di volontariato che operano in quei luoghi che la Caritas assicurano che non ci fossero molti bambini e ragazzi.

Adesso sta emergendo il liquame, mi chiedo perché la Caritas e le associazioni di volontariato non abbiano parlato prima, se Aboubakar Soumahoro ha raccolto 16 mila euro per i ragazzi e poi i regali non li ha portati. Perché la Caritas di Sansevero dice adesso che “è stato uno Show per costruirsi la carriera politica”?

Soumahoro non esce molto bene da questa vicenda, al di là del pianto che si è fatto sul social. Sinceramente non ho grande pietà per chi su queste persone ci ha costruito una carriera. Su tante cose ho cercato un dialogo con lui, sono stato tante volte d’accordo, adesso scoprire cose che abbiamo visto emergere anche dai racconti degli altri sindacalisti è molto triste. Io spero che lui esca pulito da questa vicenda, ma politicamente è un colpo pesantissimo. Mi sorprende che non sia stato ancora sospeso, visto che la parte politica rappresentata da Bonelli e Fratoianni in altri casi è stata molto meno tollerante. Ci vuole sicuramente rispetto per tutti, e fino al processo sono tutti innocenti. Poteva essere una occasione questa per parlare dell’altra faccia dell’immigrazione, non soltanto le ONG ma anche le immagini di questi poveracci che vivono nei campi.