Continua a far incredibilmente discutere il polverone alzato da Enrico Montesano. L’attore è stato espulso dalla trasmissione Rai ‘Ballando con le stelle’ perché, durante le prove dello spettacolo serale, ha indossato una maglietta della X Mas, un’unità speciale della fu Regia marina militare italiana macchiatasi (in un determinato periodo storico) di crimini efferati al fianco delle SS tedesche durante la Seconda guerra mondiale. Sul retro della t-shirt della discordia non il motto della flottiglia, ma una frase del poeta Gabriele D’Annunzio: “Memento audere semper”.

Grande indignazione sul web e nel mondo della politica, lui ha provato a scusarsi: “Non sono fascista, e poi la produzione sapeva tutto”. Al punto che in molti hanno chiesto anche le teste dei dirigenti Rai responsabili della trasmissione. Anche perché, come evidenziato da varie foto e screenshot presenti in rete (ma non più sull’account di Milly Carlucci), l’attore aveva indossato la medesima maglietta più volte nel corso della trasmissione. “Ormai possiamo leggere solo autori liberali. Si ha il paradosso della società aperta, popperiana, che si sta rivelando la più chiusa della storia umana. Una società realmente aperta dovrebbe permettere a ciascuno di condividere tutti i simboli in cui si identifica, senza per forza condividerli, altrimenti saremmo indistinguibili dalle società autoritarie che tanto critichiamo“, commenta Diego Fusaro.

Magari il caso è stato montato ad arte, è una buona pista ermeneutica, del resto la società dello spettacolo si basa su questo, sullo stuzzicare la curiosità del pubblico. Gli stessi che si indignano per la maglietta della X Mas sono quelli che celebrano i simboli del battaglione Azov, dicendo che in fondo sono dei pii lettori della Ragion Pratica di Kant che lottano per la libertà. L’indignazione a senso alternato fa ridere, se non piangere. La verità è che il sistema neoliberale si dice antifascista quando gli fa comodo, ma quando ha bisogno di sfruttare la manovalanza del fascismo lo usa senza problemi, con in Ucraina e con Pinochet. Montesano è un bravo attore e quanto accaduto non dice nulla su di lui, ma dice molto sul basso livello del dibattito pubblico in cui siamo. Se di fronte a una guerra mondiale e a un regime terapeutico in cui molti sono stati privati dei loro diritti, che il dibattito sia fermo di fronte a una maglietta la dice lunga. Se ha desiderio di indossarla, lo facesse e se ne assumesse le responsabilità“.