Perché nel 1992 improvvisamente cambia totalmente tutta una classe politica italiana, viene firmato il Trattato di Maastricht, ci sono le stragi di Falcone e Borsellino? Perché tutto in quell’anno? Che cosa era successo poco prima? Si era dissolta l’Unione Sovietica. Nel 1989 cade il muro di Berlino, nel 1991 si dissolvono i ponti, la paura degli americani che aveva fatto sì che l’Italia diventasse invece una grande potenza mondiale perché gli americani erano terrorizzati che l’Italia potesse finire tra le braccia del comunismo. Il nostro Paese aveva trovato la formula per far cessare le ostilità di una potenza mondiale, per farci crescere economicamente e sfuggire a quelle che erano le sirene del comunismo: quella era la formula vincente. Nel 1957 si firmano i Trattati di Roma che istituiscono la Comunità economica europea, quindi il mercato dell’Italia si allarga, ma si allarga con la nostra moneta sovrana: con la formula “mercato allargato – moneta sovrana” l’Italia, ovviamente con il suo made in Italy, diventa potenza mondiale.

Quella formula la portano avanti per tanti anni. Qualcuno si è mai chiesto perché abbiamo firmato il Trattato di Roma nel 1957 e Maastricht soltanto nel 92, che poi istituiva la moneta unica? Perché tutti questi anni? Cioè, voi aspettate 40 anni per fare un passo successivo all’altro? Lo fanno appena crolla l’Unione Sovietica, quando cambia il paradigma: l’Italia non serve più potenza mondiale, non c’è più il pericolo che finisca tra le braccia dei comunisti. Il nostro sistema va inglobato, va controllato. In Italia c’è una classe politica che si è dimostrata vicina agli apparati americani in certi momenti, ma non addomesticabile: Craxi aveva dimostrato che quando ti metti contro la sovranità italiana è capace di far puntare dei mitra in testa ai marines americani, come è successo a Sigonella per una questione fondamentalmente di principio. Di fronte ad un gesto del genere, gli americani capiscono che quella classe politica non era quella che avrebbe potuto firmare da lì a pochi mesi il Trattato di Maastricht per ingabbiare il Paese e subire tutti i diktat americani.

Tant’è vero che Craxi dirà in quel periodo che la la firma del Trattato di Maastricht ci porterà in una Unione europea e in una unione monetaria che nel migliore dei casi sarà un limbo, nel peggiore sarà un inferno. Quindi come si può proporre a un personaggio del genere quelli che erano i trattati che da quel momento in poi si dovevano firmare? Non solo viene scelta quella che era la formula per ingabbiare il Paese, cioè portare l’Italia in una moneta unica, viene cambiata tutta la classe politica definita “disobbediente”, viene destabilizzato il Paese con le stragi eccellenti. E l’Italia entra in Maastricht e arriva quella classe politica che da quel momento in poi che seguirà soltanto i diktat dell’Unione europea che scopriamo essere fondamentalmente dei diktat americani.

La Matrix europea – La verità dietro ai giochi di potere, con Francesco Amodeo