“Questa sera mandiamo in onda una storia che ho girato vicino Roma, la storia di una mamma che ha perso un figlio probabilmente a causa del vaccino perché ha fatto fare l’autopsia. Esci di lì e sei devastato”. La giornalista Raffaella Regoli dà alcune anticipazioni della puntata di stasera di Fuori dal coro, la trasmissione in onda su Rete 4 condotta da Mario Giordano.

Regoli ha oltre 50 anni e ha deciso di non vaccinarsi, per questo era stata sospesa dal lavoro. Oggi farà il suo ritorno sul piccolo schermo. Una giornalista dalla schiena dritta, che ha deciso di raccontare i due anni di pandemia e la sua vicenda personale in un libro, ‘#SOSPESA’: “Ho voluto raccontare la mia sospensione in forma di diario per far percepire le emozioni. In questi giorni che c’è stata l’ammissione di Pfizer sono proprio andata a riprenderlo in mano. Quest’ammissione è stata taciuta da tutti gli altri organi di informazione.

Ricordiamo cos’è successo. Lunedì scorso, al Parlamento europeo, si è tenuta l’audizione di Janine Small, Presidente della sezione della Pfizer per l’implementazione dei mercati internazionali. Rob Roos, Eurodeputato olandese, ha rivolto alla Small una domanda semplice: “Il vaccino Pfizer Covid è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato?”. La risposta sorridente della Presidente è stata: “Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza”. Una dichiarazione che inevitabilmente ha finito per creare una bufera (non certo sui media mainstream).

Regoli non ci sta: “Avete confinato milioni di persone a casa umiliandole, i ragazzi non potevano salire sugli autobus, le persone venivano ghettizzate. Allora, come dicevo, sono andata a riprendere il mio libro e mi sono accorta che a gennaio raccontavo proprio questo, che il Decreto del 21 settembre, che introduceva il Green Pass, adduceva come motivazione della misura la ‘prevenzione del contagio’. E io già a gennaio scrivevo che era una bufala perché il Decreto era stato scritto in maniera sbagliata visto che si parlava di ‘prevenire il contagio’ mentre Pfizer, nelle sue indicazioni, non aveva mai detto niente di tutto questo, dicendo invece ‘prevenire la malattia’“.

Ma in realtà la questione è ancor più complessa. Come fa notare Fabio Duranti, “sul Piano Strategico dell’Italia per la Vaccinazione, il documento del Ministero della Salute, a pagina 5 Roberto Speranza scrive: ‘Successivamente, qualora uno o più vaccini si mostrino in grado di prevenire l’infezione, si focalizzerà l’attenzione anche sulla riduzione della trasmissione, al fine di ridurre ulteriormente il carico di malattia e le conseguenze sociali ed economiche'”. La prova, quindi, che il Ministero sapeva quanto ammesso adesso da Pfizer.

Evidenze che però non sembrano placare gli animi di chi continua a sostenere la validità di una certa punturina: “Il problema – prosegue Regoli – è che Burioni continua a dire che il vaccino evita la diffusione del contagio. E questo mantra va avanti. Si tratta di un apartheid imperdonabile, che diventa ancor più grave se pensiamo che ci sono ancora medici sospesi per questo motivo”.

Tutto questo poi, per la giornalista di Fuori dal coro, avrà delle ripercussioni sul futuro: “C’è un grave pericolo perché è chiaro che questa menzogna non è stata portata avanti in modo inconsapevole o innocente, serve invece per costruire altri muri e altri castelli perché la Pfizer ha costruito la menzogna sulla parola ‘vaccino’, quando – e ne erano al corrente – non si poteva definire tale e quindi, probabilmente, non sarebbe potuto essere nemmeno inoculato. Sono state violate, quindi, molte cose, ma questa violazione ci deve far aprire gli occhi perché apre ad altre violazioni: la Pfizer sta puntando a immettere sul mercato (dopo aver usato tutti noi come cavie) dei medicinali a mRna che prima non era riuscita a immettere sul mercato. Quindi questo sistema, che tra l’altro ha dei pesanti effetti collaterali, aveva come obiettivo usarci per una grande sperimentazione perché tutto ciò produce soldi”.