Tutti i governi sono interessati ai rincari proibitivi dell’energia, ma mi sembra non sappiano come uscire dalla situazione. Sì, la Germania ha messo sul tavolo 200 miliardi, ma potrebbero non essere sufficienti per mettere al riparo il sistema imprenditoriale tedesco e le sue famiglie. Certo, la Germania destina comunque al rincaro energia una cifra considerevole. Non come in Italia, dove il Governo parla di 64 miliardi (ma non tutti destinati al caro bollette) per far fronte alla situazione.
Tirando le somme, i governi non sono all’altezza di uno scenario che si fa sempre più drammatico.

Allora la mia sfida agli europeisti convinti, quelli che dicono che senza l’Europa saremmo in braghe di tela, è questa: ci dimostrino di essere dalla parte della ragione. Dimostrino che l’Europa può intervenire in qualsiasi momento per salvare l’economia e i cittadini dell’Eurozona, altrimenti le chiacchiere stanno a zero.
Perché la BCE non aziona la leva del Quantitative Easing? Si tratta in sostanza della emissione illimitata di denaro (nel momento in cui si crea lo si resetta), di una monetizzazione del debito. Debito che non sarebbe quindi sulle spalle di nessuna nazione.

Ecco cosa vorrebbe dire aiutare immediatamente i cittadini, che devono pagarle ora le bollette e non in chissà quale tempo futuro. Non possono aspettare le decisioni a lungo termine dell’Europa, no. Noi siamo nell’obbligatorietà di pagare ora delle bollette che non sono ancora arrivate agli importi massimi. E’ oggi che queste bollette si devono pagare ed è oggi che l’UE deve dare delle risposte.
Azioni la leva del Quantitative Easing, dimostri a noi euroscettici che siamo dalla parte del torto. E’ inutile parlare di programma SURE, di nuovo Recovery, di PNRR. Si faccia il QE. Si crei una spesa illimitata che, così come si crea, di fatto si vanifica. Questo è il “Whatever it takes” per salvare le famiglie.

L’Europa non lo vuole fare? Benissimo. Ogni governo sia messo nella condizione di fare un proprio Quantitative: un’emissione illimitata di un debito che non deve essere ripagato da nessuno.
Così facendo non conta nulla se Francia e Germania non sono d’accordo, i Paesi che ne hanno più bisogno vengono messi nelle condizioni di creare dal nulla un debito che non dovrà mai essere ripagato.

Non va bene neanche questo? Bene, terza soluzione: si dia la possibilità agli Stati membri di uscire dalle logiche delle sanzioni e di mettersi in una politica estera diversa da quella attuale sulla Russia.
Ovviamente può essere una posizione neutrale, mediana, in modo tale che si possa tornare a negoziare anche sul piano energetico.

Le soluzioni ci sono. Bisogna avere il coraggio di attuarle.
Se continuiamo ad andare sulla scia di quello che l’Europa continua a proporre ogni governo sarà uguale a quello precedente, soprattutto si brucerà in tempi veloci.

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