I 100 anni di Nils Liedholm. Il Barone che ha scritto la storia del calcio italiano e non solo da giocatore prima e poi da sagace allenatore. Milan e Roma le sue creature più amate.

Nella cornice di San Siro ha strappato applausi in campo componendo il mitico tridente Gre-No-Li in maglia rossonera e ha vinto uno scudetto da tecnico nel 1979. Sulla sponda giallorossa del Tevere invece ha dato il via ad una indimenticabile epopea voluta dal patron Viola. Scudetto nel 1983, tre edizioni della Coppa Italia (1980, 1981 e 1984) oltre ad una finale poi persa di Coppa Campioni contro il Liverpool. Mentore di dettami tattici assolutamente innovativi per l’epoca.

Di Bartolomei, Falcao, Bruno Conti, il portiere Tancredi i suoi allievi prediletti. In quella rosa c’era ovviamente il centravanti per eccellenza: Roberto Pruzzo. Un’icona del calcio mondiale nato esattamente l’8 ottobre 1922.

Il toccante ricordo del bomber Roberto Pruzzo

Era un allenatore molto scaramantico ma non solo. Era un innovatore, nonostante non fosse un mister alle prime armi perché quando ho avuto l’onore di lavorare con lui già veniva da tante esperienze. E’ stato un vero piacere vivere con lui quel periodo. E’ stata raccontata come una grande persona ed era proprio così, umile, ironica e un uomo che intuiva il futuro del gioco del calcio. Noi giocavamo con due liberi in difesa, poi c’è stata l’evoluzione con due registi come Di Bartolomei nel ruolo di libero e Falcao in mediana. Lui era alla ricerca continua di un calcio dominatore nel possesso palla. Spiegava le cose in maniera opportuna e non alzava mai la voce. Si affidava chiaramente ad alcuni senatori per gestire al meglio il gruppo. Io ho apprezzato soprattutto la bontà di quest’uomo. Qualche volta ho avuto la possibilità di accompagnarlo a casa“.

Immagine di copertina tratta da Twitter Official AS Roma