La presidentessa della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, conferma l’impegno nella lotta all’inflazione e segnala rischi per la stabilità finanziaria dell’Eurozona. “La politica monetaria – ha detto intervenendo alle riunioni del Fondo monetario internazionale a Washington – deve assicurare che l’inflazione non si radichi agli attuali livelli troppo elevati e torni all’obiettivo del 2% nel medio termine“. Rendetevi conto che questa notizia fa capire come veramente i burocrati, ma in questo senso sono veramente direttori della politica economica europea, abbiano una visione veramente distorta della realtà. Tutto il problema dell’euro è sempre stato quello di difendere dall’inflazione, ma difendere dall’inflazione preoccupandosi assolutamente niente del fatto che poi non ci siano posti di lavoro. Tanto è vero che il vero problema di oggi non è l’inflazione, scusate, ma la stagflazione, che è molto più grave, cioè un’unione di mancanza di lavoro e di aumento dei tassi di interesse. Quindi il problema fondamentale è il fatto che mentre negli anni ’70 c’era l’inflazione ma correvano i salari, correvano gli stipendi nel senso che andavano verso l’alto (quindi in termini reali noi non perdevamo potere d’acquisto e soprattutto c’era lavoro per tutti o per tutti coloro che volevano lavorare), oggi non è più così.

Ma andiamo avanti a leggere la notizia: “Per questo il consiglio direttivo della BCE prevede nei prossimi meeting di alzare ulteriormente i tassi di interesse. La Banca Centrale ha aumentato il costo del denaro di 125 punti base nelle ultime due riunioni, con il conseguente aumento dei tassi di interesse”. Questi non sanno capire veramente, cioè non è che non sanno capire, hanno una visione completamente difforme della realtà e si preoccupano di tutelare banchieri, speculatori, grandi operatori finanziari, non occupandosi invece dei problemi delle imprese. dopo anni di new normal, con tassi di interesse addirittura negativi e inflazione prossima allo zero, Si è creata in un contesto di inflazione a doppia cifra e prezzi alle stelle una soluzione folle, cioè i burocrati pensano alla politica monetaria come soluzione di questa condizione.

E voi direte: ma qual è la sua proposta? È molto semplice. La dico da alcuni anni a coloro che mi seguono: cambiare completamente l’economia mondiale, passando da un’economia di tipo capitalistico che basa il concetto su capitale, interesse, montante e via discorrendo e quindi aumentare, mettere al centro del sistema economico il capitale, a un’economia umanistica dove si mette al centro l’uomo. Perché se tu metti al centro l’uomo cambia completamente la visione delle cose. Non pensi di risolvere i problemi con la politica monetaria, ma con la politica economica. Pensi di creare lavoro, di detassare gli utili reinvestiti, di finanziare le start up dei giovani. Hai una politica completamente diversa perché è tuo obiettivo fondamentale curare le famiglie e non le borse.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene