La dieta mediterranea, patrimonio dell’Italia, considerata dalla scienza come una delle più salubri, è sotto attacco. Qualche tempo fa hanno suscitato critiche le esternazioni di Serge Hercberg, l’uomo accreditato come il fondatore del Nutriscore (l’etichetta nutrizionale a cinque colori presente in Francia). Hercberg non è il primo che prova a “screditare” la dieta. Recentemente l’Organizzazione mondiale della Sanità ha approvato il documento “European framework for action on alcohol 2022-2025“. Il Testo, in cui si propone di ridurre del 10% entro il 2025 il consumo pro capite di alcol (compreso il vino), ha suscitato polemiche perché non fa distinzione tra i vari tipi di bevande (superalcolici, vino o birra) e tra l’assunzione moderata e compulsiva.

Di esempi ne abbiamo molti, tanto che arriva l’altolà deciso del Prof. Giovanni Frajese, chiamato a pronunciarsi sulla questione. “Ci hanno tolto la verità e la libertà. La libertà di scelta – per esempio su cosa eventualmente fare con il proprio corpo (trattarsi o non trattarsi), su cosa mangiare – posso averla? O mi dovete imporre (come faranno) voi, quella che deve essere la mia dieta. Noi siamo, come Italia, il centro della dieta mediterranea su cui ci sono più di 50000 pubblicazioni e che è la miglior dieta al mondo, in termini di salubrità. La dieta mediterranea per esempio sta venendo cancellata perché secondo loro c’è troppo proteina comunque, addirittura arrivano a demonizzare l’olio d’oliva. Pensate che nel Nutri-score, che anche da noi qualcuno prova a sostenere, che va dalla A, il cibo più salubre, alla D: l’olio d’oliva viene classificato come D e la Coca Cola come B”.

E continua: “Chi ha sponsorizzato l’EAT-Lancet, Gunhild A. Stordalen (mi sembra si chiami), se uno va a vedere c’è un video su YouTube – fatto prima che la ricerca fosse iniziata – dove lei da le risposte su come salvare il mondo che, stranamente, dopo due anni sono esattamente ciò che la commissione indipendente ha trovato. Se tu mi dai la soluzione due anni prima e poi sponsorizzi una ricerca per dire esattamente quello che pensi tu, c’è da aprire gli occhi. E questo è stato pubblicato su Lancet non su ‘Topolino'”.

Secondo Alessandro Meluzzi “è come se ci fosse un ribaltamento dell’onere della prova. Chi dice la verità come Vanni deve essere accusato semplicemente di essere colui che la verità l’inventa, smentendo quelle centrali che pensavano di poter arrivare al pieno governo del mondo. Per fortuna gente come Vanni, come le liste dell’opposizione, come Radio Radio grida mentre ci vogliono strangolare. Io sono stupito che ci lascino ancora la libertà di parlare. Forse non hanno ancora potuto soffocarla fino in fondo. Chiunque voglia smentire le accuse fatte a Frajese è un complottista. Mentre loro fanno i complotti accusano di essere complottisti coloro che li rivelano: è una cosa pazzesca. È un’inversione dell’onere della prova, della verità, della logica. Io sono ottimista nel medio e lungo periodo perché hanno capito che la verità, mentre la menzogna prende l’ascensore, la verità sale le scale ma alla fine arriva. La verità la si può soffocare quanto si vuole ma alla fine si apre un varco.