Nella fase finale della stagione estiva, emergono nuovamente le ombre della possibile crescita dei contagi da Covid-19. Entrata nella zona d’ombra dell’informazione mainstream, la pandemia sembra pronta a tornare protagonista dei media generalisti con l’avvicinarsi dell’autunno. In che modo verrà gestita e come si comporteranno le istituzioni di fronte ad una possibile recrudescenza dei casi? Continua in particolare a destare polemiche il mancato approccio terapeutico alla cura del contagio e la decisione di minimizzare ogni possibile utilizzo di cure farmacologiche alternative al modello vaccinale.

Con il passare del tempo, la ragione scientifica sembra invece, contrariamente alle prime indicazioni delle istituzioni mediche, sempre più protendere verso una possibile integrazione di sistemi mirati di terapie a base di farmaci in grado d’intervenire sui casi di positività al contagio.

Il prof. Alessandro Meluzzi in particolare evidenzia un importante retroscena sulle terapie. Già nel 2020, nella fase precedente all’acutizzarsi del numero dei casi dei positivi, Meluzzi collaborò alla stesura di un libro con alcuni importanti medici ed esperti del settore sanitario. Già in questo testo veniva messa in evidenza l’importanza di alcuni farmaci per contrastare gli effetti del virus. Successivamente, spiega lo stesso Meluzzi, tale approcciò venne completamente rinnegato in favore della sola scelta della vaccinazione, una scelta destinata ad avere fondamentali ripercussioni sugli effetti del contagio e sugli introiti delle case farmaceutiche.

In diretta il prof. Alessandro Meluzzi