Gianluigi Paragone annuncia in maniera definitiva la sua candidatura, in vista delle elezioni del 25 settembre il leader di Italexit formalizza un accordo con Pino Cabras, leader di Alternativa (e non solo). È così che le due ‘voci del popolo’ si uniscono ed è proprio Paragone a comunicarlo pubblicamente, sui social e, assieme a Cabras, anche in diretta ai nostri microfoni.

Divisi (solo fisicamente) da tempo dopo aver lasciato il Movimento Cinque Stelle, oggi li ritroviamo a gareggiare di nuovo insieme condividendo idee e proposte che richiamano, a detta loro, i principi costituzionali della nostra democrazia a temi sensibili soprattutto verso le dinamiche riguardanti il Green Pass diritti al lavoro che oggi tendono a subire squilibri, gli stessi che subisce il cittadino ormai da troppo tempo.

“C’è un altro nome che sono orgoglioso di presentarvi e che ha accettato la nostra candidatura, la Dott.ssa Lina Manuali. Lei è il giudice monocratico che ha scritto la prima sentenza che demoliva i DPCM di Conte e poi di Draghi. Il primo giudice che ha sfidato il potere dei DPCM che andavano ‘oltretutto’, è stata la prima a dire ‘signori, voi non potete con dei DPCM violare le libertà costituzionali. L’unione con Pino Cabras? La stiamo definendo”. Infatti, quest’ultimo afferma a seguito: “Abbiamo gente con autonomia di giudizio e indipendenza, questa è una garanzia. È importante far entrare questo tipo di spirito in Parlamento, abbiamo visto in questi anni tanta gente piegarsi ai dictat, votare le peggio cose proprio perché non facevano emergere neanche quel poco che potevano utilizzare ed è la risorsa migliore da spendere”.

Non mancano le rinunce quotidiane che, seppur fatte con determinazione e piacere per costruire un futuro migliore, hanno comunque un peso non indifferente nella vita degli onorevoli, Paragone infatti afferma: “La libertà ha un prezzo, stavolta il prezzo era quello di rinunciare al mio valore di mercato nel campo professionistico ma era giusto lasciare un segno anche in Parlamento, nella costruzione di una sintassi antisistema. Ne valeva la pena, a costo di pagare un prezzo. Una democrazia sana è quella che sa accettare il dissenso, pensare di mettere fuori dal Parlamento le voci del dissenso vuol dire che la democrazia italiana è avvalorata. Mi auguro che il Capo dello Stato sia garante non di una democrazia malata ma in grado di accettare il fatto che dei partiti antisistema possano giocare la partita elettorale, questo è l’unico appello che rivolgiamo in occasione anche dell’anniversario della strage di Bologna”.

Cabras aggiunge a tal proposito: “In questo momento bisogna ricostruire l’ecosistema delle idee che si sono create nel Paese perché non sono rappresentate nel Parlamento. Pensiamo a quanta gente è contro la guerra, la gestione sbagliata della pandemia in Italia e/o stanno soffrendo per il caro vita e non sono rappresentate. Bisogna ricostruire una rappresentanza, varia e plurale. Questo è il servizio che possiamo dare al Paese, altrimenti rimangono soli. Sperano nell’astensione così potranno fare le porcate da soli”.

Mercoledì 3 agosto ci sarà una Conferenza Stampa alla Camera per la presentazione ufficiale della collaborazione tra Italexit e Alternativa.