Da anni che sono l’unico che, con questa rubrica, dice che dovremmo capire che il futuro dell’Italia passa per le imprese familiari. Cioè da quel family business che è stato il modello vincente del nostro Paese nel dopoguerra. Se non si è d’accordo con questa opinione, mi si spieghi cosa si intende fare di quei sette milioni di persone lavoratori che in un mondo strettamente corporate si ritroverebbero fuori mercato. Si pensa a un reddito di cittadinanza di quelle proporzioni? Veramente lo si ritiene una soluzione socialmente praticabile e sostenibile?

Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito, nell’indifferenza generale, al fenomeno del rigore che ha portato a triplicare i poveri nel mio paese.

Qui c’è un concetto molto semplice: l’Italia è fatta di piccole e micro imprese e che, statisticamente, sono il 90% del nostro territorio imprenditoriale. Qualcuno dice che sono di parte, esatto. Solo i cretini non sanno da che parte stare. Quando vedo i programmi politici che in queste settimane cercano di fregare per l’ennesima volta i cittadini italiani, dico di stare attenti. Io non sento parlare della tutela della piccola e media impresa, dei liberi professionisti. Di quelle persone perciò che tengo in piedi il mercato italiano, l’Italia. Poi è chiaro che c’è il lavoro pubblico, dipendente. State attenti che se muoiono le libere imprese e i professionisti, muoiono tutti gli altri.

Il reddito di cittadinanza è una cosa che ha un senso se temporaneo, di emergenza. Se diventa com’è, una scelta strutturale del paese, serve solo a una cosa: voto di scambio. Questo è, io per il fatto che tu mi dai un voto e mi metto il sedere in Parlamento, ti garantisco di poter restare a casa sul divano, sopravvivere e poi ti fai del lavoro a nero. Questo non è un progetto sostenibile, quello che dobbiamo fare è agevolare le imprese perché assumano le persone e dobbiamo creare delle occasioni di lavoro per tutti. Questo è lo scopo. Ci vuole il lavoro di cittadinanza, non il reddito. Questo significa che il compito primo di uno Stato deve essere dare lavoro e dare da mangiare alle famiglie. Io invece vedo tutti i partiti politici che parlano uno del Ponte di Messina, gli altri degli alberi, il terzo del fatto che bisogna lavorare meno. Questa è demagogia, l’unica cosa che bisogna fare è dare più lavoro alla gente.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi