In questi giorni stanno accadendo delle cose strane, cioè tutto quello che in qualche modo avevamo previsto e che, forse con l’ingenuità del candido, avevamo anche detto. Lo avevamo sussurrato.
Per quel sussurro ci avevano criticato, attaccato, affibbiato le peggiori etichette. Ma adesso arriva il redde rationem, quella verità che i fatti solidificano: vi ricordate quando avevamo ospitato il Professor Montagnier? Da lui avevamo sentito parole importanti rispetto agli effetti del piano vaccinale e di come il vaccinato sarebbe stato bisognoso del non vaccinato. Certo, perché i dati ce lo dicono sempre di più: il vaccinato oggi rischia di essere colui che alimenta le varianti, colui che non è stato immunizzato e che si trova nell’epicentro di un’emergenza che credevano di risolvere con il vaccino.

Se ne stanno accorgendo i virologi (non ultimo il professor Crisanti) ma soprattutto se ne accorge la gente, quella gente che si era fidata dello Stato e che adesso avverte quella fiducia non essere meritevole di tanto entusiasmo. Eh sì, perché chi si era “fidato dello Stato” oggi sa che non è affatto immunizzato né protetto dalle ricadute negative (contagi, varianti, terapia intensiva, effetti avversi o addirittura la morte). Chissà quando molleranno finalmente gli ormeggi e ci diranno tutta la verità.

La nuova frontiera del controllo digitale

Questo però è solo parte del discorso che avevamo fatto insieme al criticato e offeso Professor Montagnier, nel quale trovavamo fondamento scientifico.
Proviamo ora a prevedere cosa accadrà nella seconda parte: quel green pass che avevano appiccicato all’emergenza sanitaria diventa ora il vettore per un ulteriore controllo. “Stiamo pensando ad una piattaforma per l’erogazione di tutti i benefici sociali“, ha detto il ministro Vittorio Colao, “il nome provvisorio è Idpay, tutto direttamente in digitale e addirittura in pagamento anticipato, senza bisogno di dover anticipare soldi, venire riconosciuti nel punto vendita e ricevere l’ammontare di bonus del voucher grazie alla piattaforma. E si può già partire da quest’anno: contanti, addio“.

Intanto perché “contanti addio”? Perché tutta questa fretta di eliminare il contante, sinonimo di libertà?
Quel contante è mio, non l’ho rubato! Perché vuoi togliermelo? Perché mi vuoi aumentare delle modalità di pagamento – quando ce ne sono tante – e vuoi escludermi il contante? Così mi obblighi, di fatto, a pagare coi tuoi mezzi, uno dei quali è controllato dallo Stato. E questo controllo diventa sempre più invasivo per darmi cosa? Dei “benefici sociali“.
Beh, caro Colao, così parla un manager, un Ad di una multinazionale. E infatti tu arrivi dal mondo delle multinazionali: tu sei il grande uomo di Vodafone, ma così non parla un uomo di Stato. Un uomo che ha cultura di Stato non parla così.
Colao, lei adesso è un ministro della Repubblica, non più un manager della Vodafone, e un ministro non può parlare così a meno che non sia in un Governo retto da un governatore centrale, da un banchiere, da un uomo che non vede l’economia reale e il tessuto sociale. Perché non li può vedere? Perché è deformato nella sua preparazione e nella sua grammatica tecnica.

Il problema però arriva proprio dal tessuto sociale. Quindi, caro Colao, io le dico che lei sta sbagliando tutto. L’aggravante è che non è neanche legittimato dal popolo, ma da una maggioranza che regge il Governo composta da gente che ha tradito il mandato elettorale, perché nessuno, tra MoVimento e Lega, era stato mandato lì per fare quello che sta facendo adesso.

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