Ha fatto irresistibilmente sorridere, non vi è dubbio, il cinguettio su Twitter di Enrico Letta, il quale giubila poiché l’Unione Europea ha portato a compimento quella che è stata sotterraneamente presentata come la più importante delle missioni di civiltà: l’Unione Europea ha introdotto il caricabatterie universale. Ebbene sì, Enrico Letta ha giubilato per il fatto che l’Unione Europea è riuscita a fare questa missione fondamentale di civiltà che segnala come l’Unione Europea, con buona pace di quanti si ostinino a criticarla, rappresenta il progresso, de claritate in claritatem, una sorta di celebrazione di un progresso che avanza e che dovrebbe convertire anche i più critici rispetto all’Unione Europea circa il fatto che il progresso avanza continuamente.

Ha fatto sorridere, dicevo, il cinguettio di Enrico Letta per la convinzione o autoconvinzione che lo caratterizzava per l’entusiasmo quasi fanciullesco che animava quelle parole. A rigore potrebbe ragionevolmente far piangere se si considera il reale contenuto, il reale non detto, di quel cinguettio.

L’Unione Europea, lo sappiamo, infiniti lutti addusse agli achei, ma anche agli altri popoli d’Europa. L’Unione Europea ha massacrato le classi lavoratrici, i ceti medi, ha decostruito le identità e ha potenziato il già potentissimo capitale finanziario. Contrariamente a quel che lasciava intendere il noto teorema di Romano Prodi, l’Unione Europea non ha migliorato le condizioni di lavoro di nessuno se non, senz’altro, dei banchieri e dei top manager della plutocrazia neo-liberale sans frontier.

Ebbene occorre averne contezza. L’Unione Europea, non per caso, non ha migliorato le condizioni del lavoro, deve essere chiaro. L’Unione Europea nasce e si istituisce come progresso dell’avanzamento neo-liberale nel vecchio continente. L’Unione Europea viene strutturandosi soprattutto dopo l’annus horribilis del 1989 come consolidarsi delle classi dominanti d’Europa che riescono ad attuare il loro processo di sovranazionalizzazione.

Sovranazionalizzazione mediante la quale il centro della decisione si trasla dai parlamenti democratici nazionali a realtà post-nazionali e post-democratiche delle quali la Banca Centrale Europea rappresenta il fondamento stesso.

Non dimentichiamo, per incidens, che lo stesso Parlamento Europeo svolge semplicemente una funzione coreografica, fa da maschera che nasconde e occulta e legittima i processi intimamente non democratici di cui si sostanzia l’Unione Europea. Lo stesso euro, lungi dall’essere una moneta, è semplicemente un metodo di governo neo-liberale come egregiamente hanno mostrato economisti come Alberto Bagnai in Italia o Sapir in Francia. Ebbene, ora le sinistre fucsia neo-liberali, in Italia capitanate dal mite Enrico Letta, ci segnalano che ne valeva comunque la pena, che era giusto in fondo massacrare i lavoratori, i ceti medi, da che ciò ha reso possibile, in ultima istanza, una conquista fondamentale della civiltà umana, il caricabatterie universale – il compimento delle magnifiche sorti e progressive – ciò che deve indurre a convertirsi all’europeismo di Bruxelles anche gli euroscettici, come venivano appellati fino a qualche tempo fa. Certo l’Europa ha avuto dei costi per costituirsi come Unione Europea, certo, e tuttavia ne valeva la pena, perché essa ha prodotto in ultima istanza, deliciae generis humani, il caricabatterie universale.

Nunc est bibendum hoc erat in votis, possiamo dirlo, l’Unione Europea ha reso conto della grandezza del genere umano – certo ha massacrato i lavoratori e i ceti medi – però adesso abbiamo il caricabatterie universale.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro