Come tutti voi ho visto gli aumenti alle pompe di benzina. Qualcuno del governo dice che i conti dell’economia sono buoni, in realtà stiamo arrivando molto vicini alla tempesta perfetta. È chiaro che questi aumenti non avranno solo una ridondanza sulle nostre spese e sui nostri serbatoi ma avranno una ridondanza – assieme alle bollette, al costo energetico – alle piccole-medie imprese che sono quelle che costituiscono l’asse portante del nostro paese e quindi se la crisi le toccherà, come pare questo accada quasi sicuramente, arriveremo a centinaia di migliaia di licenziamenti.

Mentre noi stiamo discutendo di questo il governo pare cercare di far vedere che l’Italia è in buona salute. Draghi è tranquillo, quando sappiamo benissimo che così non è.
La politica che contorna Draghi è bizzarra. Ci sono dei partiti come la Lega, come il M5S, come Conte, come Salvini, che cercano in qualche modo di dire qualcosa sulla guerra sulle sanzioni ma poi non fanno nulla dal punto di vista sostanziale – se non sono d’accordo con la politica economica di questo governo, se non sono d’accordo sulle sanzioni, se non sono d’accordo sulla politica di guerra di questo governo – hanno un a misura molto semplice: quella di ritirare i loro ministri e quindi di togliere la fiducia al governo Draghi.

Non lo faranno mai. Perché da una parte Salvini vuole stare aggrappato a questa vicenda di un potere che è assolutamente irrilevante per la politica e dall’altra parte Conte ha un nugolo di parlamentari che vogliono arrivare almeno fino a ottobre per avere il vitalizio. Una vergogna, insomma. Dal punto di vista dei veri sovranisti, si chiamano cosi quelli della Meloni, è meglio lasciar perdere perché la Meloni sta sempre dalla parte di Draghi e addirittura è per l’invio delle armi pur stando all’opposizione.
Brutti tempi per la politica ma bisogna cambiare e noi ci stiamo provando per davvero.

3 Minuti con Marco Rizzo