Nella puntata del 31 maggio di “DiMartedi” si sono confrontati senza filtri il giornalista Antonio Caprarica e lo scrittore Savino Balzano.
L’autore di “Contro lo smart working”, ospite alla trasmissione di Floris, si è trovato a discutere con il giornalista perché, Caprarica, citando la Thatcher, ha affermato che “bisogna pagare per mantenere il privilegio di vivere liberi” in totale disaccordo con il pensiero dello scrittore che ha ricordato come la politica della Thatcher non abbia rispettato i lavoratori.

“Oggi tutti parlano di qualunque cosa. Un tempo lui (Caprarica) si occupava del servizio da thè della regina, adesso anche lui si occupa di guerra“, ha detto il saggista a ‘Lavori in Corso’.

Lui mi cita la Thatcher, in particolar modo quando disse che non ci sono pasti gratuiti e quindi lui dice che queste sanzioni le dobbiamo accettare. Ad un certo punto ha addirittura detto, testualmente, che il privilegio di essere liberi va pagato. Qui siamo veramente in un ambito pericoloso, la libertà non può essere intesa quale privilegio”.

“Sono sempre i fessi a pagare il prezzo”

“Bisognerebbe rispondergli che sono sempre i soliti fessi a pagare il prezzo di questo pasto. Io credo che una volta tanto lo dovrebbero pagare i potenti, i ricchi, quelli che durante le emergenze si ingrassano come maialini salvadanaio.

Lo andassero a raccontare ai minatori massacrati delle riforme del mercato del lavoro della Thatcher, lo andassero a raccontare agli eredi di quella tradizione. La politica neoliberista della Thatcher e di Reagan è stata una vera e propria piaga per il mondo del lavoro”.