Quello che mi spaventa in questo periodo è il grado di disinformazione di molti giornalisti e conduttori Tv: non so se sia peggio pensare che siano in cattiva fede o che siano disinformati fino a quel punto.
Quelli che sono in malafede li riconosci subito, hanno un modo di trattare certi argomenti che potremmo definire militaresco. Sono tutti allineati sulle medesime posizioni, usano tutti la stessa tecnica per portare il proprio interlocutore sul piano che desiderano e sollevano tutte le stesse obiezioni, anche le più assurde e ottuse. Tutte uguali: recitano dei mantra come se fossero stati appositamente formati per quello.

Devo dire che delle linee guida le avranno probabilmente ricevute nel vero senso della parola, se non altro in modo indiretto quando partecipano a quei tink tank internazionale di cui fanno parte che hanno proprio quello scopo: allinearli a una specifica narrazione. Per esempio ho notato che alcuni nomi di giornalisti, politici e analisti che da quando è iniziata l’operazione militare di Putin in Ucraina, affollano i talk show e sono gli stessi che io anni fa avevo inserito nella mia inchiesta La Matrix Europea proprio tra quelli che partecipano o addirittura fanno parte con dei ruoli di prestigio in quelle potenti organizzazioni filo-atlantiste. In un primo momento non ci avevo neanche fatto caso, riconoscevo solo i più noti ma quando ho incrociato i dati tra gli ospiti più assidui nei talk show a parlare di guerra in Ucraina dal fronte atlantista, quindi fortemente sbilanciati su quel fronte che oggi vuole la continuazione della guerra e giustifica l’invio delle armi. E’ un fronte assolutamente contrario agli interessi della pace ma anche agli interessi dell’Italia.

Bene, quegli specifici giornalisti che portano avanti tutti insieme quelle posizioni, erano gli stessi nomi che mi trovavo nella lista degli invitati nelle riunioni delle potenti lobby atlantiste. Ho notato un’aderenza nelle due liste e vi posso fare qualche esempio: l’altra sera c’era la Gruber che intervistava Monica Maggioni. Ora la Gruber è la rappresentante del gruppo italiano del club Bilderberg di Rockefeller (la potente lobby atlantista) mentre Monica Maggioni è la rappresentante del gruppo italiano della Commissione Trilaterale sempre di Rockefeller. Altra lobby potente e atlantista.

Vi sembra quindi normale che la Gruber debba intervistare Monica Maggioni su certi temi, sui quali sono in palese conflitto di interesse? Perché devono fare gli interessi della lobby in Italia, non gli interessi dell’Italia nella lobby. Queste organizzazioni (vi prego di non vederci complotto ma conflitto di interesse) impongono due cose: la segretezza e impongono di dover fare gli interessi della lobby nel proprio paese di appartenenza. Vi pare che a raccontarmi le ragioni della guerra che coinvolge gli Stati Uniti debbono essere giornalisti che fanno parte ufficiale ed hanno ruoli importanti in lobby atlantiste, nate per portare avanti gli interessi degli Stati Uniti?

In collegamento con la Gruber c’era poi Beppe Severgnini che con la Gruber ci andava al Bilderberg, ed era tra i pochissimi giornalisti italiani invitati a quelle riunioni. Non solo, la sera dopo in Tv c’era Enrico Letta e l’ambasciatore Massolo che se andate a vedere la lista della Commissione Trilaterale, super atlantista, trovate proprio Massolo, Enrico Letta e Monica Maggioni.

Ora è possibile che a raccontarci se gli Stati Uniti hanno responsabilità o meno in questo conflitto, devono essere personaggi che hanno scelto di fare nella vita i lobbisti e di farlo in organizzazioni che devono portare avanti gli interessi degli Stati Uniti? A me sembra (al netto di ogni complotto dato che è tutto ufficiale) assurdo che io debba vedere un’intera trasmissione dove gli ospiti sono membri della medesima lobby che deve fare gli interessi degli Stati Uniti e quei personaggi mi vengono a dire che la colpa di quello che sta succedendo non è della Nato o degli Stati Uniti, questo è impensabile.

La Matrix Europea – La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo