Un modello da esportare. Il Milan di Gazidis, Maldini e Massara è ormai sulla bocca di tutti. La gestione societaria rossonera si lascia apprezzare anche all’estero. In Premier il Manchester United osserva scrupolosamente l’organizzazione tecnica e dirigenziale portata avanti a Milanello.
Il fondo Elliott nel giro di tre anni ha rivoluzionato il modus operandi a 360°. Dalla campagna di rafforzamento della rosa ai prolungamenti di contratto, tutto è collegato da un filo strutturale ben preciso. Gli addii a zero dei big Donnarumma e Calhanoglu avevano inizialmente provocato dubbi e perplessità. A lungo andare però i sostituti pescati in giro per il mondo non hanno fatto rimpiangere i predecessori. L’acquisto del portiere Maignan dal Lille si è rivelato un gran colpo. Senza dimenticare il riscatto dal Chelsea del difensore Tomori, l’ingaggio definitivo di Sandro Tonali dal Brescia e l’arrivo del francese Olivier Giroud. Pioli sta inoltre valorizzando un gruppo di giovani talenti certamente futuribili.
“I rossoneri – ha detto ai nostri microfoni Sandro Sabatini – esattamente un anno fa hanno lasciato andar via due giocatori a scadenza di contratto continuando a puntare sui giovani. Ha fatto bene il club a portare avanti questa politica perché sta vincendo lo scudetto. La grande novità è stata quella della gestione sui casi Donnarumma e Calhanoglu, sostituiti poi ottimamente. Questa a mio parere non è una regola fissa. Oggi ci chiediamo: la Juventus rimpiangerà o meno Dybala? Se il Milan fosse gestito ancora da Berlusconi il portiere azzurro e il centrocampista turco sarebbero stati accontentati sull’ingaggio e sarebbero rimasti“.