Il Movimento Cinque Stelle è alle prese con l’ultima di una serie di fuoriuscite: l’addio di Dino Giarrusso.

L’Europarlamentare, da tempo in dissidio con la linea politica di Giuseppe Conte, esce dal M5S. Tra le motivazioni, il fatto che lo stesso M5S ha visto morire i valori del movimento. Un altro pezzo del partito che viene via e va a fondare un movimento alternativo. La tensione rimane alta nel gruppo guidato da Giuseppe Conte, che si ritrova ad affrontare, non solo scontri con il resto delle forze politiche di governo, ma anche turbolenze interne.

L’ex ‘Iena’ ha spiegato di avere anche cercato un confronto con l’ex Premier, senza ricevere risposta. A seguito Conte ha cosi commentato, all’uscita di un convegno alla Sapienza, l’addio di Giarrusso: “non abbiamo bisogno di persone che dall’interno del movimento lavorino per danneggiarlo”; “non ho mai avvertito che ci fosse un dissenso politico”.

All’esterno, oltre le divergenze e gli abbandoni, è guerra con la Lega sulla questioni delle concessioni balneari e con il Presidente del Consiglio Draghi sul fronte del Superbonus.

Il commento di Giarrusso in diretta a Lavori in Corso.

“Soffro da tanto tempo tutti i tradimenti e le delusioni che il Movimento 5 Stelle ha fatto rispetto ai suoi valori originali e alla sua storia. Nelle ultime settimane si è toccato il fondo, secondo me. Perché quando il governo Draghi ha quell’atteggiamento nei confronti del superbonus, non si può accettare.

Oggi ho incontrato una delegazione di imprese venuta a Roma per cercare di parlare con qualcuno e presentare la loro disperazione. Imprese che falliscono e che saranno falliti di Stato, perché gli hanno cambiato le regole in corso. È una situazione veramente difficile. Noi o facevamo la voce grossa oppure andavamo via, un tempo avremmo fatto questo. Ci hanno bocciato diverse richieste. Fare “pippa” non mi sembra un comportamento che difende i cittadini.

Quanto al fronte interno, si continua a fare ognuno come gli pare: tutte le nomine sono state fatte da Conte, nessuno dei questi ruoli è stato votato dai nostri iscritti. Ho detto alcune di queste cose e si sono arrabbiati. Abbiamo perso la commissione esteri per avere sbagliato candidato (messo li per prendere una poltrona), è un fatto. Che noi siamo in un Governo che sta facendo cose contrarie ai nostri principi, è una verità.

Non accetto le parole di Conte: false e diffamatorie. Ho cercato di parlare con lui, negli ultimi mesi: non mi ha mai risposto. Tutte le volte che ho avuto un ruolo è stato sempre perché votato. Continuo a pensare che Conte è stato un grande Premier. Quello che io ho detto a Conte è stato il consiglio di far votare questi ruoli che lui si è, in qualche modo, costruito. Non puoi, nel Movimento 5 Stelle, decidere tutto tu e poi parlare di democrazia interna. E lui parla a me di coerenza?

Credo di essere stato molto coerente con i valori del movimento e sinceramente non credo di essere uscito io dal movimento credo che i valori del movimento non stanno più nell’involucro che c’è sotto il simbolo del M5S. Parliamo chiaro: o incidi e ottieni le cose che chiedi oppure te ne vai. Che lui mi diffami raccontando cose false è ingiusto ed è triste che non parli bene del mio lavoro di europarlamentare, che fino ieri andava benissimo. Oggi siamo un un po’ succubi del Pd, lo vogliamo dire o no? Questa è coerenza o no? il Terzo mandato, anche se dopo due anni avevamo detto di andarcene, è coerenza o no? Io non credo più che il movimento, cosi com’è, rispetti i valori ideali del movimento per com’è nato”.