“C’è una cosa che si chiama coerenza”, l’endocrinologo e professore Giovanni Frajese sintetizza in modo chiaro con queste parole la sospensione decisa dall’Ordine dei medici. Da sempre in prima linea per evidenziare perplessità medico-scientifiche sui trials e sulla sperimentazione vaccinale, il prof. Frajese ha scelto, nuovamente, di rispettare la coerente linea delle proprie idee venendo infine sospeso dalla pratica medica per il mancato rispetto degli obblighi di profilassi.

“Non sono stato ancora radiato” spiega Frajese “ma sospeso perché non posso praticare. Io il vaccino non me lo sono fatto, non l’ho mai esternato perché era necessario mantenere un discorso che fosse di tipo logico e coerente. Dando una posizione netta fin dall’inizio sarebbe stato difficile per le persone non giudicare a priori”. Il punto di partenza della riflessione del prof. Frajese è l’assenza di metodo scientifico nello sviluppo del vaccino e nella gestione della campagna vaccinale.

In questa “corsa al miracolo vaccinale”, sottolinea Frajese, sono stati infatti bypassati tutti gli step necessari ad assicurare un corretto iter nella sperimentazione del farmaco. Per Frajese il pericolo non è da declinare solo al passato ma anche nell’imminente futuro. Le future sperimentazioni dei vaccini a tecnologia mRNA, prevede il professore, non saranno infatti più soggette ad un controllo specifico in quanto considerate basate sulla medesima tecnica già applicata agli attuali sieri.

In tal modo la produzione del vaccino non sarà più soggetta a nuovi test di sicurezza nonostante di fatto venga cambiato il contenuto della sequenza vaccinale somministrata.

L’intervento del prof. Giovanni Frajese a “Un giorno speciale”.