Nicola Sansone: questo nome potrebbe costituire la sliding door in chiave scudetto. Bologna è fatal per l’Inter. Perisic illude. Arnautovic equilibra i conti. Radu, sostituto tra i pali di Handanovic non al meglio, regala ai felsinei e al Milan una gioia irrefrenabile.

Primo tempo approcciato da un’Inter sincronizzata ottimamente nelle trame. Tre giri di lancette appena trascorse e Ivan Perisic fa tutto da solo per trafiggere l’incolpevole Skorupski. Il croato riceve la sfera da fallo laterale, scambia nello stretto con Barella, sfodera un tunnel d’alta scuola, libera un collo mancino da applausi ed insacca per il vantaggio ospite.

I nerazzurri amministrano senza grattacapo alcuno creando anche qualche sporadica occasione al fine di minacciare la retroguardia avversaria. All’altezza del 18′ di gioco Lautaro Martinez si destreggia in due situazioni non banali. Nella prima circostanza lo stopper Soumaoro sventa il pericolo intercettando il tiro dell’argentino, mentre poco dopo il Toro non inquadra la porta con il destro. I padroni di casa sembrano incapaci di svegliarsi dal torpore tattico e motivazionale. Nel momento di maggior serenità del Biscione ecco materializzarsi il pareggio rossoblu. Arnautovic si rivolge ai compagni con fare paterno: “Ragazzi datela a me, ci penso io“. Il centravanti austriaco allunga il collo su preciso cross di Barrow e di testa sigla il suo 13° gol in campionato. L’ex di turno rischia di ripetersi anche nel finale di tempo senza fortuna.

La ripresa vede un’Inter intensa ma a tratti confusionaria. Fatta eccezione per l’incornata di Correa respinta da Skorupski e per il salvataggio sulla linea di un difensore locale, i nerazzurri non riescono a sfondare dinanzi al muro eretto dal team di Sinisa Mihajlovic. Al minuto 80 il tracollo. Perisic invita all’impostazione dalle retrovie il povero Radu. L’estremo difensore rumeno litiga con il pallone tra i piedi nelle immediate vicinanze della linea di porta. Irrompe Sansone che ringrazia e deposita in rete. L’assalto conclusivo del Biscione non cambia il destino del match e, forse, del stagione.

Alessandro Iacobelli