Non mi stancherò di ribadirlo: occorre sempre di nuovo pensare con la propria testa, resistendo alla seduzione del nostro tempo che è quella dell’automatismo irriflesso del pensiero unico. Quello che in realtà ci dispensa dalla fatica del pensare, dacché ci fornisce risposte preordinate che semplicemente dobbiamo ribadire in maniera automatizzata.

E allora proviamo a pensare altrimenti ancora una volta sulla vexata quaestio del rapporto tensionale e conflittuale tra Russia e Ucraina o più precisamente tra il mondo post sovietico della Russia e l’Occidente imperialistico a trazione atlantista. Ebbene, è da trent’anni che la Russia chiede di fermare l’espansione della Nato, dacché questa è la causa primigenia del conflitto esploso in Ucraina nel 2022. Il vero motivo sta proprio nell’espansionismo irresponsabile, scriteriato e imperialistico della Nato che, di fatto, è andata a rioccupare gli spazi che un tempo furono di competenza dell’Unione Sovietica, avvicinandosi sempre più insidiosamente a Mosca.

Gli Stati Uniti d’America, la civiltà del dollaro, non ascoltano da trent’anni queste richieste della Russia stessa. Di fatto stanno spingendo le basi Nato fino ai confini con la Russia. Se l’Ucraina dovesse passare sotto l’egida della Nato, si avrebbe davvero la Nato ai confini con la Russia. È questa la storia dalla fine dell’Unione Sovietica ad oggi, è la storia di un espansionismo della Nato negli spazi che un tempo furono sovietici. L’obiettivo finale è quello chiaramente di trasformare la Russia in colonia di Washington, proprio come lo è l’Europa odierna ed è proprio per questo che gli Stati Uniti d’America avversano in maniera plateale la Russia di Putin. Essa anziché piegarsi arrendevolmente continua a resistere, rivendicando la propria sovranità e la propria indisponibilità a farsi colonia senz’anima di Washington.

La colonia Ucraina, lo abbiamo sottolineato in abbondanza, nasce esattamente da questo, non da altro. Non certo dall’impazzimento repentino di un novello Hitler, come lo presentano i sedicenti professionisti dell’informazione che già da tempo abbiamo scelto di ribattezzare “professionisti della propaganda”. E ora, anche la Finlandia e la Svezia hanno scelto di entrare nella Nato, con uno straordinario tempismo.

Dove sarebbe allora la logica della pace, di cui tanto si va cianciando? Dove sarebbero le intenzioni di giungere al cessate il fuoco? Ormai è di adamantina chiarezza il fatto che gli Stati Uniti di America e la loro colonia senz’anima, l’Unione Europea, vogliono a tutti i costi la guerra. Costi quel che costi. È chiaro come il sole: se la Russia chiede come condizione del cessate il fuoco la non presenza della Nato in Ucraina, di più se la Russia da trent’anni chiede alla Nato di non avanzare ulteriormente e adesso l’Ucraina chiede di entrare nella Nato e in più la Svezia e la Finlandia chiedono di entrarci, è chiaro (almeno per chi voglia intendere e pensare altrimenti) che l’obiettivo non è la pace e che anzi, si stanno esasperando ed esacerbando gli animi portando il mondo intero in un conflitto.

L’obiettivo chiarissimo di Washington è attaccare la Russia, accerchiarla, produrre un cambio di regime in modo da instaurare in Russia l’ennesimo governo filo-atlantista, fantoccio, magari capitanato da un Navalny qualsiasi. Questo è il punto della questione, chi l’ha capito ha compreso i reali rapporti di forza, chi non lo ha capito continua a muoversi nel mare vasto del pensiero unico politicamente corretto e allineato con il nuovo ordine mondiale Washingtoniano.

RadioAttività – lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro