Caso plusvalenze: clamoroso nulla di fatto. Tutti assolti dal Tribunale Federale. La sentenza di primo grado scuote l’opinione pubblica del calcio italiano. 59 dirigenti e 11 società prosciolte senza mezzi termini.
Crolla il castello di accuse minuziosamente costruito dalla Procura presieduta da Giuseppe Chiné. Le richieste di inibizione nei confronti di illustri esponenti dei club di A e B non erano passate inosservate nei giorni scorsi. In tempi molto brevi invece è arrivato un rovesciamento totale della situazione.
Da segnalare in tal senso le dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dello Sport dal legale del Napoli Mattia Grassani: “È stata ribadita l’autonomia delle società in una fase fondamentale quale quella della negoziazione del diritto alle prestazioni sportive degli atleti. Senza tale libertà il calcio muore. Il caso Osimhen è paradigmatico in questo senso: come si fa a stabilire che un giocatore di questa levatura vale 50 milioni di euro e non 70 e a chiedere una sanzione disciplinare, peraltro molto severa?”.