Occorre sempre e comunque tenere un atteggiamento critico soprattutto in tempi di omologazione di massa e di manipolazione organizzata quali sono quelli che stiamo vivendo.

Una questione è della massima importanza, una questione legata alla tormentata vicenda della guerra in Ucraina ove, come sappiamo, si è compiuto un binomio nettissimo tale per cui bisogna rafforzare la resistenza ucraina mandando armi e tutto ciò che riguarda la Russia è maligno e perfido.

Per i professioni dell’informazione tutti starebbero con Zelensky proprio come in Russia tutti sarebbero contro Putin. Sembra davvero una narrazione ritagliata ad hoc per giustificare la propaganda euro-atlantista, quella che vorrebbe un’Ucraina annessa all’Europa e alla Nato in funzione anti-russa.

Davvero qualcuno crede ancora a questa narrazione fumettistica al servigio dell’imperialismo USA?
Davvero non risulta di come si tratti di una narrazione manipolatoria, una narrazione volta a creare mediaticamente un fronte compatto da una parte e dall’altra in difesa di quello che è stato chiamato “il bene” e di quello che è stato innalzato a male assoluto della storia?

Realmente non appare adamantino come ci troviamo al cospetto di una realtà reale sostituita da una realtà mediatica creata ad hoc da una manipolazione organizzata di matrice atlantista? Perché i media atlantisti non intervistano mai qualche politico dei partiti di opposizione del guitto Zelensky in Ucraina? Quelli che, per intenderci, il guitto Zelensky prodotto in vitro a Washington ha ridotto al silenzio e alla clandestinità?
Come occorre ricordare, Zelensky è pur sempre quello che ha imposto le reti unificate nel proprio Paese e che ha limitato fortemente i partiti di opposizione. Insomma, un grandioso modello di libertà e democrazia, non v’è che dire.

Sono domande necessarie queste, domande che tutti dovremmo avere il coraggio di porre e di porci per poter meglio inquadrare concettualmente quello che sta accadendo e che, comunque la si pensi, non corrisponde nemmeno lontanamente a ciò che ci viene continuamente raccontato dai “professionisti dell’informazione”. O meglio, professionisti della propaganda.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro