Dopo due anni di pandemia la guerra in Ucraina stravolge ogni progetto di normalità. L’Italia si ritrova, dopo la gestione del contagio pandemico, a dover affrontare i venti di guerra che giungono da Est. Le criticità nella pianificazione delle misure per contrastare il Covid-19 sembrano palesarsi nel governo anche nella sfida geopolitica globale che viene da Kiev.

Un continuità senza interruzione sembra legare l’azione dell’esecutivo tra pandemia e il conflitto bellico. Da un lato le decisioni difficili e gravi per gestire eventi emergenziali, dall’altro l’incapacità delle forze politiche di essere all’altezza di queste sfide senza precedenti negli ultimi decenni. Per Alessandro Meluzzi si definisce una carattere nazionale italiano privo di capacità comunitaria, una nazione eterodiretta da forze estere in grado di determinare il futuro e probabilmente il destino fatale del nostro Paese.

Ci attende un futuro da vassalli nell’Europa a trazione atlantista? Questa la domanda inquietante che Meluzzi pone sul banco del ragionamento della contemporaneità.

In diretta il pensiero di Alessandro Meluzzi, Giovanni Frajese e Alberto Contri