L’uscita dal tunnel dell’emergenza sembra complicarsi giorno dopo giorno, al contrario di come dovrebbe essere. Diversi i fattori complici di un clima che manda la popolazione nel panico: un argomento che occupa ogni spazio mediatico da due anni, un bollettino con dati discutibili, un potere che manda messaggi contrastanti e volti ad alzare il livello della tensione. E anche quando le evidenze scientifiche disegnano un quadro confortante, c’è sempre il rigorista di turno che invita a non abbassare la guardia perché “la salvezza è sempre una dose più in là”.

Il “grosso senso di insicurezza” creato in questo periodo è stato confermato in diretta anche dal professor Giovanni Frajese. L’endocrinologo ha tuttavia spiegato come rispondere alla paura indotta e scientificamente creata: “La gente ha bisogno di respirare. Se sono agitato non respiro. Se non respiro, tra l’altro, la mia funzione cognitiva diventa di altro tipo”. La soluzione proposta prevede dunque “un silenzio colmo di umanità, se si è con qualcuno, oppure attraverso la musica, l’arte, la poesia e qualunque altra cosa ci porti il punto di vista verso l’alto”.

Il rimedio del Prof. Frajese è stato descritto ai microfoni di Fabio Duranti a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.