I potentati neoliberisti stanno architettando il loro disegno. L’incubo Mes sembra davvero dietro l’angolo. Il Professor Valerio Malvezzi, durante Un Giorno Speciale, ha spiegato con dovizia di particolari il piano economico sognato e pianificato al minimo dettaglio dal tandem italo-francese Draghi-Macron.

L’economia dello stivale è affetta da un male grave e preoccupante: il debito. Un vero e proprio macigno che pende sulla testa del nostro sistema finanziario. Soluzioni? Malvezzi ipotizza tre strade distinte e diverse fra loro. Le prime due apparentemente poco percorribili, l’ultima sempre attuale.

L’asse Roma-Parigi santifica le peculiarità del Mes. La realizzazione della terza eventualità quali conseguenze porterà? E, soprattutto, come reagiranno paesi di alto rango come ad esempio la Germania? Si accettano pronostici. Nel frattempo la mutualizzazione del debito, così definito dal Professore, provocherebbe la concretizzazione di ingenti riforme frutto, in maniera più o meno nascosta, di un commissariamento in piena regola. Un recente intervento dei due Premier, sulle colonne del Financial Times, conferma queste tesi dense di dubbi e perplessità.

Il Prof. Valerio Malvezzi ai microfoni di Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

Le tre ipotesi sul tavolo

Dove ci vogliono portare? Il debito italiano è un macigno e ci sono tre ipotesi all’orizzonte. La prima consiste nella cosiddetta ristrutturazione del debito, quello che io chiamo ‘Giubileo dei debito’. Il termine è di matrice religiosa e vuol dire ad un certo il seguente concetto: ‘Signori banchieri avete mangiato abbastanza, adesso bisogna dare a mangiare ai poveri. Questa strada significherebbe però una riduzione pro quota del debito italiano facendo un danno implicito ai creditori che sono, prioritariamente, banche e assicurazioni con rischi di tenuta del sistema finanziario. Io dubito che questa sia la strada che verrà presa. La seconda ipotesi sul tavolo si chiama uscita dall’euro. Io ne parlo da anni e la chiamo ‘Malvexit’ o, se preferite, ‘Italexit’. Questa seconda ipotesi di lavoro farebbe apparire l’ipotesi Brexit come una cosa all’acqua di rose. Capite che l’eventuale uscita dell’Italia dall’euro sarebbe fortemente avversata soprattutto dalle banche centrali e da quelle che prevalentemente ne avrebbero un danno. Basti pensare alla Bundesbank. Quindi non credo che politicamente la cosa sia percorribile. Tra l’altro non vedo nessun partito politico, almeno quelli che sostengono questa maggioranza e neppure nella minoranza, che sia fortemente orientato a questa posizione“.

Il piano di Draghi e Macron

L’unica alternativa che io vedo concreta all’orizzonte è per me pericolosissima e si chiama MES. Ne parlo da tre anni e non ho mai abbassato la guardia. Quando dicevano: ‘Ma no stiamo scherzando. Adesso non si fa più perché c’è la pandemia’. Io ho sempre detto di stare attenti perché è sempre dietro l’angolo. Recentemente l’onorevole Draghi e Macron hanno rilasciato un’intervista, mi pare al Financial Times, della quale palesemente hanno ipotizzato un trasferimento di parte del debito al MES. In tal modo stanno avallando un’ipotesi di gradualità del trattamento del tema del debito attraverso un’agenzia specializzata. Questa cosa significherebbe di fatto la mutualizzazione del debito, che non troverebbe favorevoli alcuni paesi. Prima di tutto la Germania e quelli che si considerano, a torto o a ragione, paesi virtuosi. Il prezzo da pagare, lo ripeto ancora, è quella delle pesanti riforme. Questo significherebbe, di fatto, una sorta di commissariamento piò o meno velato del nostro paese“.