Dopo due anni di pandemia è legittimo interrogarsi sull’uscita auspicabile dal tunnel. Allo stato attuale il 31 marzo è la data che dovrebbe segnare la fine di uno stato di emergenza già prorogato oltre i limiti consentiti. Un’altra estensione potrebbe non essere giustificabile agli occhi di cittadini che in larga parte hanno aderito alle norme provenienti dal Governo. Prima distanziati e mascherati, poi vaccinati e tesserati: gli italiani hanno seguito le regole anche non condividendole, in modo socratico. E adesso si aspettano di raccogliere i frutti della loro obbedienza.

Ma al di là di ciò che si deciderà a livello burocratico, le evidenze scientifiche dovrebbero far propendere per una distensione nel breve periodo. La linea di arrivo è vicina secondo una delle più autorevoli riviste di settore “The Lancet” che il 19 gennaio ha pubblicato un articolo dal seguente titolo: “Covid-19 will continue but the end of the pandemic is near“. Se così non fosse ci sarebbe ancor più da dubitare sulle restrizioni imposte da troppo tempo. In particolare le perplessità aumenterebbero sull’obbligo vaccinale presentato come arma risolutiva contro i non vaccinati, considerati dal potere il vero nemico. Un punto, quello dell’inoculazione forzata, su cui Beppe Grillo si era fortemente espresso già nel 1998 in occasione dello spettacolo teatrale “Apocalisse Morbida”.

Il professor Giovanni Frajese è intervenuto in diretta in merito alla fine naturale della pandemia. L’endocrinologo ha commentato l’articolo di “The Lancet” e il video di Beppe Grillo ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.