La pandemia ha evidenziato tutte le criticità del finanziamento della ricerca medico-scientifica. L’ingente quantità di risorse economiche e conoscenze tecniche necessarie allo sviluppo del settore farmaceutico ha condotto ad una struttura oligopolistica dominata da pochi gruppi multinazionali. Le grandi case farmaceutiche, grazie alle prevaricanti capacità d’investimento, si sono imposte nel settore della ricerca come forze dominanti.

La posizione di controllo del settore farmaceutico da parte di pochi soggetti ha conseguentemente condizionato tutto il sistema della ricerca medica. Le università e gli enti scientifici indipendenti, nonché gli stessi medici, sono stati costretti a venire a patti con Big Pharma. In tal modo le case farmaceutiche hanno potuto stringere forti legami con il mondo scientifico e dell’Accademia arrivando a indicare tempi, modi e politiche della ricerca medico-sanitaria. Il conflitto d’interessi è divenuto in tal modo non eccezione ma normalità nello sviluppo di farmaci e vaccini, necessità dovuta allo strapotere dei gruppi oligopolisti della farmaceutica internazionale.

Giovanni Frajese ne parla con Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.

“Il problema che c’è stato riguarda l’interazione tra la medicina, l’Accademia e le case farmaceutiche. Le ricerche importanti si fanno con macchinari che costano tanti soldi. Servono denari per avere macchine a disposizione sia per il personale tecnico qualificato. Senza questi soldi ricerca non si fa. Il vero problema è che gli Stati danno sempre meno fondi di ricerca e tendono a finire sempre nelle stesse mani da tanto tempo. Questo leva le possibilità ai giovani con idee innovative di poterle presentare. Significa che molti hanno importanti rapporti con le case farmaceutiche, ad esempio nell’Accademia. Il conflitto d’interessi andrebbe rivisto. Se io dichiaro che ho un conflitto d’interessi è tutto apposto, ma in realtà vi sto dicendo che il mio pensiero non può essere oggettivamente pulito. Sul Cts vorrei sapere quanti membri hanno conflitto d’interesse con le case farmaceutiche? Sembra che in questo momento abbiano più potere del governo. Abbiamo accordi con le case farmaceutiche che rimangono secretati e che anche a livello europeo non possiamo leggere, vi sembra normale? Il Parlamento europeo non ha diritto di leggere gli accordi commerciali con Pfizer e Moderna. Si è detto perché altrimenti non ci davano il vaccino, quindi l’Europa intera ha accettato tutto quello perché sei l’unico che mi puoi salvare. Churchill cosa avrebbe risposto al capo di Pfizer?“.