La rassegna stampa della settimana che si è appena conclusa non lascia presagire nulla di buono per il futuro, ma neanche nulla di nuovo considerando i tempi che corrono. Tra le pagine delle testate giornalistiche, in versione cartacea o digitale, si sono nascoste alcune novità scottanti relative soprattutto al condizionamento dell’Europa sulla nostra economia. Così si scopre, ad esempio, che è tornato a far parlare di sé il famoso Mes che da gennaio potrebbe essere presentato agli italiani in formato diverso rispetto all’ultima volta che se ne è discusso. Altra notizia che potrebbe avere ripercussioni in modo in diretto sullo Stivale riguarda l’azione che compierà la Bce a sostegno dei risparmiatori tedeschi, i quali assistono a un rendimento dei tassi del bund decennale tedesco al -0,3 % e a un’inflazione che viaggia intorno al 6%.

Il punto economico della situazione è stato fatto in diretta dal professor Valerio Malvezzi. In diretta con Fabio Duranti, ai microfoni di Francesco Vergovich, l’economista ha riportato le notizie che avrebbero dovuto ricevere maggiore attenzione. Ignorare ciò che accade nelle principali stanze tra Roma e Bruxelles comporta una vulnerabilità che potrebbe rivelarsi fatale se poi la verità viene scoperta a fatti compiuti.

Ecco l’intervento del Prof. Malvezzi a Un Giorno Speciale.

“Il primo argomento che ho letto questa settimana è sostanzialmente quello che vuole fare la Bce. La Bce vuole aspettare un po’ di tempo in attesa di capire chi pagherà il grande problema politico europeo. Ed è il fatto che i tassi in Germania del bund decennale tedesco sono -0,3 % come rendimento e l’inflazione tedesca viaggia sul 6%. Questo ai risparmiatori tedeschi non sta tanto bene, qualcuno lo deve pagare, sospetto che lo pagheranno gli italiani.

La seconda notizia è il fatto che la maggior parte dei cittadini non sa è che da gennaio ci sarà uno strumento di cui io parlo su questa radio da anni che è il MES. Lo spacceranno come una forma di aiuto per il sistema bancario, in realtà servirà per mettere in castigo l’Italia perché ci saranno due linee di credito: una cosiddetta precauzionale, l’Italia non potrà accedervi e un’altra di tipo rafforzato e l’Italia potrà accedere a quella roba lì. Peccato che, di fatto i tedeschi pretendono che nelle banche non ci siano più titoli di Stato a rischio zero, quindi stravolgeranno le regole della finanza che abbiamo imparato all’università. Anche gli Stati potranno fallire e, indovinate un po’, quali Stati potranno essere a rischio di fallimento?.

Terza notizia che vi do di questa rassegna stampa settimanale è che, a dimostrazione del fatto che quello che vi sto dicendo si scaricherà sugli italiani, il Mef – Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso che c’è un divieto di cumulo sulle risorse per l’industria 4.0. Significa che tutti gli imprenditori che avevano programmato investimenti non potranno cumularli”.