Ancora discriminazione e derisione con sprazzi di odio sociale nei confronti dei non vaccinati. A gettare discredito verso chi fino a prova contraria rientra nella legalità è stato il dottor Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Di recente il medico si è lanciato nella composizione di una “filastrocca” a sfondo natalizio, diffusa attraverso il suo profilo Twitter: “A Natale una grande tavolata solo se parentela tutta vaccinata”. In aggiunta: “Per il cugino che non ha fatto il vaccino solo un tramezzino nello stanzino”. E poi ancora: “Aprire finestre tra primo e secondo, circola l’aria e non casca il mondo”.

Il gesto non è passato inosservato alla giornalista Maria Giovanna Maglie, autrice di un libro “Italiani Dannati” in cui viene descritta proprio questa spaccatura che si è creata nel Paese. La scrittrice ha risposto così al dottore: “Ecco a voi Cartabellotta, lo scienziato/ sociologo/ commissario politico/ Christmas planner, e ora anche ispirato poeta. Occhio a spifferi e reazione del cugino”. Queste ultime parole sul grado di sopportazione degli italiani a ciò che li sta pesantemente limitando sono state approfondite da Maglie in diretta con Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Ecco l’intervento di Maria Giovanna Maglie a Lavori in Corso.

“Nessuno di questi medici trasformati in dive tv, tantomeno il dottor Cartabellotta le cui competenze specifiche come presidente di una specie di centro statistico sociologico a me non sono mai state chiare, dà soltanto notizie legate alla sanità. Intanto quelle che dà sulla sanità spesso sono accompagnate da numeri che non tutti ritengono affidabili. Spesso sono frasi del tipo: ‘aumentano a dismisura i ricoveri’. Tu dici: ‘ma i numeri?’. E loro si arrabbiano. Spesso le regole sanitarie vengono date per certezze definitive e granitiche, ma qualche mese dopo cambiano drasticamente come in una giravolta. E nessuno di loro ha mai ritenuto di dire ci siamo sbagliati.

La scienza che si nutre di critica, dubbio e ricerca dovrebbe comunicare esattamente questo: il dubbio, la ricerca e anche l’autocritica quando sbaglia. D’altra parte, come dicevo, questi signori non fanno mai solamente affermazioni legate alla loro competenza e al loro ambito.

Persone che pensano di curare il Covid con le erbe mediche? Sono assolutamente persone che non hanno capito di che si tratta. Ma siccome le linee guida del Ministero della Salute, rese note e propagandate anche dai medici, sono state per più di un anno e mezzo tachipirina e vigile attesa (e le due cose hanno mandato la gente al creatore) forse a dire sciocchezze sono in parecchi. Anche coloro che si sentono un Dio e tre quarti.

Il punto è quello sostenuto, per esempio, da medici che sono diventati molto meno star tv: un nome per tutti è quello di Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani. Vaia dice: avete inventato il Dio vaccino? Questo quali danni ha portato? Che queste certezze granitiche hanno spaventato ancora di più le persone, quando si sono rivelate non vere; non avete mai messo in atto una forte rete di terapie domiciliari; avete trasformato alcuni medici in Marilyn Monroe. In questo modo, non esercitando la dovuta trasparenza di comunicazione e la dovuta critica sui limiti del vaccino, non avete spinto le case farmaceutiche a fare il loro dovere. Tutte queste cose cosa c’entrano con le invettive di un Bassetti?
A Vaia non lasciano dire che incrementando il contatto, il collegamento, la rete tra farmacia, medici di base e ospedali, tu entro 48/72 ore mandi un positivo, lui gli fa gli anticorpi monoclonali, lo tiene due ore in osservazione e quello va a casa e nove volte su dieci è guarito. Questi signori hanno cominciato a parlare d’altro. E parlano ancora solo d’altro. Perché non gli fanno le domande giuste. Perché è un grande circo”.