I dati dell’Istituto Superiore di Sanità su contagi, ricoveri e decessi mostrano una realtà differente da quella che viene raccontata sui media mainstream. Come analizza l’avvocato Mauro Sandri, che sta portando avanti una battaglia personale e professionale per mostrare i numeri reali e ‘sfatare’ l’idea che ci sia un fondamento giuridico del Green Pass, le persone vaccinate non sarebbero immunizzate neppure dalla malattia, come si credeva inizialmente.

I numeri, analizzati dall’avvocato, mostrano infatti come le terapie intensive siano numericamente occupate da gran parte di persone vaccinate, soprattutto nelle fasce d’età più a rischio. Stesso discorso per la mortalità: secondo i dati snocciolati dall’avvocato, più del 50% dei decessi sono di persone vaccinate. Il commento di Mauro Sandri a ‘Un Giorno Speciale’.

“L’Istituto Superiore di Sanità mostra come i vaccinati siano numericamente, quanto a ricoveri in terapia intensiva, superiori ai non vaccinati nelle fasce d’età più a rischio. Dati ufficiali ISS attestano attestano che dal punto di vista assoluto non numerico ci sia una maggiore copertura delle terapie intensive da parte dei non vaccinati. Comunque dicono che facendo il calcolo tra vaccinati e non vaccinati, i non vaccinati sono percentualmente superiori come ricoveri e mortalità rispetto ai vaccinati.

Anche i vaccinati contagiano e si contagiano, quindi il fondamento giuridico e sanitario del Green Pass è falso. Sono efficaci questi pseudovaccini? Ci viene detto di sì ma attenzione. Sempre più vaccinati stanno effettivamente morendo e si stanno facendo ricoverare. Ma arriviamo al dato che ci interessa. Se la narrativa fa un trasbordo verso l’idea di vaccinazione come autoprotezione, come fatto egoistico proprio, è un bel salto che non giustifica nessuna forma di discriminazione.

Se guardiamo la tabella di Moderna, nella presunta sperimentazione fatta su 600 persone su 7 miliardi, di quelle 600 persone tutte sono rimaste immunizzate dalla malattia come ci viene detto. Vi invito ad andare a vedere i dati dell’ISS. I morti vaccinati sopra i 75 anni sono circa il 50% in più dei morti non vaccinati. Questo dato assoluto attesta che la sperimentazione è stata o sbagliata, o era un falso. Attualmente muoiono, in misura rilevante, moltissime persone con una percentuale che probabilmente rasenta il 50% dei ricoveri. Sto lavorando su questi dati. Nessun lavoratore può essere ritenuto assente ingiustificato se non ha il Green Pass. Se è vero che i dati dell’ISS attestano che ci sono ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati, se attestano che ci sono morti vaccinati, quella sperimentazione che ci dice che il vaccino immunizza dalla malattia, sono dati falsi. Ci sono morti che nelle tabelle ufficiali della sperimentazione non sono dichiarati tali. Questa non è una verità scientifica.

Ricordo uno studio sul British Medical Journal che diceva che la copertura dalla malattia non superasse il 26%. I dati disaggregati arrivano in questo momento al 50-55% ma fotografano una percentuale di vaccinazione di un mese fa. Probabilmente ora, nelle fasce di età in cui c’è stato raccontato che il Covid-19 era sconfitto, aveva ragione il British Medical Journal.

Dobbiamo lanciare un messaggio di assoluta chiarezza per portare la scienza al centro del dibattito che è debordato verso un chiacchierio di persone assurde che stanno ammorbando le coscienze. Ci vuole qualità e la qualità impone che ci sia un confronto. Senza dialettica, senza antitesi, non c’è scienza. Questo credo che sia un ragionamento che deve assolutamente finire. I decessi fra coloro che hanno avuto la prima e seconda dose sono in questo momento il 39% complessivo. Se si sommano quelli che hanno avuto la terza dose siamo intorno al 55% di mortalità che riguarda persone vaccinate”.