Il paziente Juventus prova a guarire con la Champions League. I bianconeri affrontano questa sera, con calcio d’inizio alle 21, i russi dello Zenit San Pietroburgo.

La squadra di Allegri, deprimente in campionato, sta però portando avanti un cammino più che soddisfacente in Europa. Attualmente la testa del girone è assicurata, ed il match odierno assume una rilevanza essenziale in chiave qualificazione agli ottavi.

Un occhio alle formazioni. Bianconeri fedeli al 4-4-2. Danilo, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro a protezione di Szczesny. Centrocampo formato da McKennie, Bentancur, Locatelli e Chiesa. La coppia Dybala-Morata per l’attacco.

Rispondono gli ospiti con un 3-4-2-1. Kritsyuk in pota. Chistiakov, Lovren e Rakitskiy a comporre la linea dei tre difensori. Karaev e Sutormin sulle fasce. Barrios, e Wendel in mediana. Mostovoy e Claudinho a ridosso della punta Azmoun. Arbitro dell’incontro lo spagnolo Hernandez.

Juve in crisi? Il commento di Filippo Bonsignore (Corriere dello Sport)

Il momento è complicatissimo e anche inatteso. All’inizio di un nuovo ciclo ci possono sicuramente essere delle difficoltà. Nel motore di squadra che guarda al futuro, e che non ha le certezze di alcuni grandi giocatori degli anni recenti, naturalmente qualche granello poteva inserirsi ingolfando il cammino. Il problema è che questo granello sta diventando sempre più grande. Per Allegri chiaramente non può essere una situazione pensata alla vigilia di questa stagione. Un problema di testa? Sì, perché i bianconeri hanno perso quella solidità mentale che aveva dominato la scena negli ultimi anni dei trionfi in Italia“.

Le considerazioni pre-partita delle Teste di calcio

Xavier Jacobelli

Indubbiamente lo Zenit possiede una caratura tecnica di squadra diversa e direi decisamente inferiore rispetto alla Juventus. Ma, in questo frangente psicologico, ogni partita diventa un ostacolo arduo da superare. Dipenderà molto da come reagiranno alle critiche subite e, d’altra parte, non poteva essere altrimenti. Questa Juve è distante 16 punti da Milan e Napoli, oltre ai 14 punti in meno rispetto all’annata del tanto contestato Sarri che vinse lo scudetto. Senza dimenticare gli 8 punti in meno rispetto alla scorsa stagione con Pirlo culminata con la vittoria di Coppa Italia e Supercoppa.

Fabiana Della Valle

Il momento è complicato e Allegri lo sa bene e se ne accorge. Lo avevo visto anche un po’ rassegnato dopo la sconfitta con il Sassuolo, mentre ieri l’ho visto più tranquillo e sereno in conferenza stampa. Lui è convinto che sia un problema di testa, non c’entra la tattica o il modo di giocare e l’identità. Quindi credo che si stia preoccupando di lavorare su quello. Penso che anche il ritiro, prima del match di Champions con lo Zenit e in vista del nuovo turno di campionato, vada in questa direzione. La presenza dello psicologo non è casuale.

Furio Focolari

La Juventus degli ultimi due anni è debolissima a centrocampo rispetto a quello che dovrebbe essere per una squadra di questo blasone. Ma il problema è anche in attacco. La Lazio ha Immobile. L’Inter ha Dzeko e Martinez. Il Napoli ha Osimhen e Insigne. Tutte le squadre hanno attaccanti di gol e valore straordinario. I bianconeri, che hanno perso Ronaldo, hanno Morata e Kean che insieme hanno fatto uno o due reti.