Cercando di perseguire a tutti i costi la retta via si può finire per sbagliare strada? Questo è proprio quello che sembra essere avvenuto negli ultimi giorni con il Ddl Zan. Ci si riempie la bocca con paroloni, si scende in piazza e si manifesta, ma quanti sono coloro che sono consapevoli di cosa siano le discriminazioni. Sicuramente troppo pochi.

Può capitare a chiunque di mettere in atto delle discriminazioni senza neanche rendersene conto. A determinare queste dinamiche il primo punto critico è rappresentato dal radicamento di idee che si fondano su pregiudizi e che andrebbero smontate alle radici. In secondo luogo, il linguaggio è la chiave di volta.

Spesso, ragionando per categorie, si rischia di fare di tutta l’erba un fascio alimentando così divisioni e rendendo complessa l’inclusione di tutte quelle persone che non si riconoscono appartenenti a tali segmentazioni.

Così, con il Ddl Zan, il rischio è chiaro: si stigmatizza, si affibbiano etichette dall’esterno, senza confronto con i diretti interessati. Questi modi di generalizzare, se non arginati, finiscono inevitabilmente per diventare legge e laddove dovrebbero aiutare a migliorare le condizioni di vita delle comunità diventano dei muri.

Ai microfoni di Radio Radio l’ex ministro Antonio Guidi ha parlato dei limiti del Ddl Zan.

Una legge che categorizza

Per me la legge non era utile, si parla troppo di odio, quasi quasi di incentivo. È insopportabile il fatto che una scelta sessuale, che una disabilità diventino la scatola che ingloba tutto“.

Quando si dice ‘per gli omosessuali’, che sono marziani? Saranno persone che hanno fatto una scelta. È importante che non ci sia nemmeno antipatia. Sono scelte personali sacre“.

Spesso nella stessa terminologia anche le persone cosiddette colte sbagliano; c’è una scelta lessicale che è già razzismo. Non demonizziamo tutto. Quando ci si trova davanti a due persone dello stesso sesso che si baciano, è schifoso che si manifesti contro, e allo stesso tempo è vergognoso che la stessa valenza razzista si manifesti quando si utilizza, senza averne diritto, un parcheggio per persone con disabilità“.

La legge è sempre un faro, è sempre importante che sia rispettata, in questo caso della Zan meglio che non ci sia stata, io parlo di leggi vigenti e condivise. Io sono per le leggi, poi personalmente pur potendolo fare non ho mai avuto la libido di firmare le leggi, preferisco che le facciano gli altri e che io le abbia promosse“.

Barriere e politica

Tutti i tipi di barriere, sia fisiche che psicologiche, sono di grande valenza razzista perché ti incidono nella vita e ti obbligano quotidianamente a ricordare che sei ‘diverso’“.

“Ancora in Italia esiste un razzismo legato alla disabilità forte e si chiamano diritti deboli mai soddisfatti“.

Io odio il razzismo perché me lo sento sulla pelle da quando sono nato, ma è meglio una persona che ha il coraggio di esprimere, subendone tutte le conseguenze, un’espressione razzista che una persona buonista che fa più male che bene“.

Come fa una persona come Letta a dire che ‘Bisogna battere le destre’, ma tu devi proporre programmi non contro qualcuno, non è un nemico; devi battere con la bellezza di un progetto. La grande sfida del presente che è quella di essere avversari sì, nemici mai“.