Nell’ordine del discorso intimamente falso ma che si pretende vero, secondo quello che Giorgio Agamben ha chiamato una grande falsificazione della verità, affiorano talvolta – anche se raramente – voci controcorrente che con la loro epifania smascherano la tenuta dell’ordine discorsivo del regime di verità su cui si fonda la riorganizzazione del modo di governare le persone incardinata sul nuovo metodo di governo dell’emergenza epidemiologica. Chiede di essere interpretata in questa luce l’affermazione, altrimenti sibillina, che è stata effettuata nella giornata di ieri su Twitter dal rispettato medico Alberto Zangrillo.

Sottolineo il fatto che si tratta di un medico rispettato e in parte anche riconosciuto dal sistema mediatico se è vero come è vero che in più occasioni è stato interpellato ed intervenuto pubblicamente ha preso posizione nel dibattito mediatico-televisivo e giornalistico. Sulla propria pagina Twitter ufficiale il dottor Alberto Zangrillo ha cinguettato così nella giornata di ieri: “Un accesso Covid al giorno in pronto soccorso ma the show must go on“.

Sottolineo ancora una volta che si tratta di un medico e segnatamente di un medico riconosciuto ufficialmente come un punto di riferimento non secondario e certo non le parole di un terra-piattista, un complottista o di un inesperto. Sono le parole di un medico qualificato e riconosciuto dallo stesso sistema mediatico che con con le sue parole il dottor Alberto Zangrillo ha smascherato o ha contribuito a far apparire meno compatto e meno convincente di quanto prima non potesse apparire. Sono le sue parole che non sono organiche alla narrazione dominante dell’emergenza infinita e che non verranno prese in considerazione, all’occorrenza saranno prese di mire e contrastate. Possiamo dire che in queste parole del dottor Zangrillo emerge un aspetto degno della massima importanza.

Ripeto il passaggio fondamentale: “The show must go on”. Un’espressione che certo è una citazione facilmente riconoscibile, ma è un’espressione che rivela come vi sia una gestione mediatica della narrazione che è volta a produrre, lo dice obliquamente Alberto Zangrillo, il worst case scenario cioè uno scenario di pericoli, di emergenza perpetua, una tensione sanitaria continua che secondo i dati forniti dal dottor Alberto Zangrillo appare quanto meno eccessiva, se è vero, come Zangrillo ricorda, si è riscontrato un solo accesso Covid-19 al giorno in pronto soccorso. Di quale emergenza dunque esattamente si parla, potremmo commentare a margine le parole del dottor Zangrillo, chi decide effettivamente che siamo ancora in emergenza e chi analogamente deciderà quando l’emergenza sarà finita? Siamo davvero all’interno di uno show che deve sempre e comunque andare avanti quali che siano i dati?
Sembra in effetti che l’emergenza epidemiologica sia un metodo di governo, una nuova normalità che prevede appunto l’emergenza perpetua a prescindere anche dai dati. “The show must go on”.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro