E’ davvero impressionante l’immagine fotografica di quell’aereo carico fino all’inverosimile di passeggeri che fuggono dall’Afghanistan. Si tratta di oltre 600 persone su un aereo che ne potrebbe contenere meno di 200. Dunque un qualche cosa che ha fatto rischiare ai piloti parecchio nel portarli via, ma non ci hanno pensato granché. Hanno caricato tutti e sono partiti.

Non capisco perché vediamo con ammirazione questo atto di umanità e di solidarietà e, invece, non vediamo alla stessa maniera atti simili che avvengono nelle acque dove, con mezzi non modernissimi, le organizzazioni internazionali si occupano di salvare vite a chi invece morirebbe perché messo in mare in condizioni di pericolo da criminali che approfittano della vita delle persone.

E’ un po’ un momento brutto per la solidarietà rispetto a quello che vediamo in giro. I Tweet e le reazioni avverse all’attività e addirittura alla persona di Gino Strada, come se potesse essere messa in dubbio la sua buonafede e la sua quantità e qualità di interventi. Parliamo di più di 10 milioni di persone salvate e curate su tutti i fronti di guerra, senza guardare molto se si trattava degli attaccanti o di coloro che si difendevano.

Oggi indignarsi per quanto avviene in Afghanistan e poi rifiutarsi, magari, di prendere i profughi. Degli oltre 300mila afghani che in questi anni si sono riversati in Europa, noi ne abbiamo respinti la grandissima maggioranza. Eppure erano persone che fuggivano da territori difficili e inquieti. Aiutarli a casa loro non ci riusciamo, perché non destiniamo a questi aiuti neanche la minima risorsa finanziaria. Qui non li vogliamo, e francamente non si vede in che maniera noi riusciamo a dimostrare a queste persone di essere tutti uguali.

E’ un momento in cui forse dovremmo fermarci a riflettere di fronte al fatto che non si riesce ad esportare la democrazia occidentale negli altri paesi e che, dunque, bisognerebbe trovare qualche altro sistema se in alcuni paesi le dittature hanno ancora vita lunga e non fare distinzioni tra pesi come la Cina e altri che sono meno difficili, più abbordabili e meno complicati da fronteggiare. E’ un momento in cui forse ciascuno di noi dovrebbe riflettere su cosa significa essere sapiens oggi su questo pianeta. Gli altri: ci sono fratelli, o almeno cugini, oppure soltanto estranei o addirittura nemici?

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi