In tempi di campagna di vaccinazione su scala planetaria e di informazione tutta orientata su questo fronte comune, capita di far passare per verità assoluta una circostanza discutibile. Dibattiti a senso unico, spot televisivi, pubblicità in prima pagina: media e politica (ancora una volta) si trovano dalla stessa parte della barricata, orientando le scelte dei cittadini che vedono la propria libertà assottigliarsi sempre di più.

Accade quindi che la convinzione collettiva in tema di vaccini venga orientata verso la pronta immunizzazione e la salvezza dal nemico che sembrava invincibile. Un credo popolare in realtà smentito dalle stesse case produttrici, le quali nei loro bugiardini scrivono nero su bianco che una volta somministrato, il vaccino non ti protegge dall’infezione.

Un’evidenza forse troppo scomoda per essere ribadita e ripetuta dai media generalisti. Sugli schermi televisivi e sui dei giornali si alternano gli esperti appartenenti al medesimo circuito della narrazione, dando la sensazione che tutto stia avanzando nel modo più opportuno. Sarà davvero così? Ne ha parlato in diretta Fabio Duranti, ai microfoni di Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.

“C’è un mantra, c’è un dogma per noi: è la libertà di informazione, l’assenza totale di censura. Ora, questa parola è un po’ forte perché in questo periodo la censura ormai la fa da padrone. Chi decide cosa può essere censurabile o non censurabile? In genere lo dovrebbe decidere un giudice, cioè una persona deputata a fare questo, che ha studiato per capire quali sono le cose che possono essere dette o non possono essere dette. In realtà la censura non dovrebbe mai colpire. Le persone devono essere libere di dire quello che credono, salvo poi prendersi la responsabilità di quello che dicono. Ecco, noi siamo per questa teoria, anzi per questa pratica.

La censura è quella che ha permesso ai regimi di instaurarsi, è quella che oggi sta accadendo nelle cosiddette reti sociali. Dovevano essere il paradiso della comunicazione, dello scambio di idee, è diventato l’inferno. I cosiddetti social sono diventati un inferno di censura. Noi qui a Radio Radio vogliamo essere diversi: la censura no. Noi non censureremo mai chi dice delle cose, entro certi limiti ovviamente”.

“I vaccini non immunizzano dal virus: è inutile discutere, c’è scritto sui bugiardini. Su quello che è scritto e su quello che noi firmiamo quando qualcuno vuole andarselo a fare c’è scritto che non ti protegge dall’infezione. C’è scritto che semmai attenua i sintomi della malattia.

Quando parliamo di salute, qui a Radio Radio, non facciamo spettacolo. La Rai lo può fare, lo può fare Sky. Qui non si fa. Qui si dice la verità. Allora se qualcuno mi dice che questi vaccini proteggono dall’infezione me lo devi scrivere nel bugiardino, ti devi prendere la responsabilità e obbligarmi a farlo. Obbligami, ma scrivilo e prenditi la responsabilità di quello che hai scritto. Con la mia salute tu non ci puoi scherzare”.