Nihil novi sub sole. Tutto procede secondo il programma del nuovo ordine tecnosanitario che si fonda sull’emergenza infinita con annessa infinita sospensione della “normalità” costituzionale, con le sue libertà e i suoi diritti. Addirittura, qualche giorno addietro, un noto medico assai presente anche sulle reti sociali si è lasciato scappare disinvoltamente l’affermazione secondo cui in fondo per una emergenza non è poi strano che si sospenda lo stato di diritto: parole sulle quali varrebbe la pena riflettere.

Intanto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha nuovamente ribadito che l’emergenza è ben lungi dal dirsi finita: al contrario, ha asserito che, cito da Fanpage in data 15 luglio 2021 “è fortemente probabile che si svilupperanno nuove varianti Covid più pericolose e più difficili da controllare”.

Nel mentre, seguita imperterrita l’opera di imposizione governativa, in forme sempre più sfacciate come accaduto in Francia, della somministrazione del siero benedetto; somministrazione che avviene grazie a ignobili forme ricattatorie legate a passaporti sanitari. Si tratta, a ben vedere, del ritorno delle più palesi e macroscopiche forme di discriminazione nell’Europa del secondo dopoguerra; forme di discriminazione che, naturalmente, si fondano sul discorso medico-scientifico, che ancora una volta fa da fondamento ideologico per i nuovi rapporti di forza e per il nuovo terrifico Leviatano tecnosanitario.

La verità è che la storia insegna ma – diceva Gramsci – non ha scolari. Ed è per questo che siamo condannati a riviverla, con le sue tragedie e le sue oscenità. Ecco alcuni dei teoremi agghiaccianti che disinvoltamente stanno diventando parte generalmente ammessa del discorso pubblico e, non di rado, delle pratiche politiche in Europa: “Il siero benedetto rende liberi”, “Vietato l’ingresso a chi non ha assunto il siero benedetto”, “Rendere la vita impossibile a chi non si è sottoposto al siero benedetto”, “Stanare e cacciare chi non si è fatto somministrare il siero benedetto”, “Se le cose nel Paese vanno male, è tutta colpa di chi non ha assunto il siero benedetto”, “Verrà un giorno in cui non esisterà più la comunità dei non sottoposti al siero benedetto”, “A chi è contrario al siero benedetto o semplicemente nutra dei dubbi, nemmeno bisogna concedere la parola”.

Se anche di fronte alle testé menzionate asserzioni tutto vi pare normale, allora siete inguaribilmente in lockdown cognitivo. Chi, per la sicurezza, è disposto a rinunciare alla libertà, merita davvero di perdere sia la sicurezza, sia la libertà.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro