La gente ha perso la capacità di critica. Una bugia ripetuta per tanti anni, soprattutto in televisione, diventa una verità: “l’Europa è buona, ci darà i contributi, Draghi ci farà uscire dalla crisi, Draghi ci porta i soldi europei, i soldi europei sono contributi della mamma Europa…” Procedo: lo Stato in tale contesto diventa uno strumento per l’oppressore, cioè del privato detentore della finanza speculativa per reprimere le masse. La democrazia diventa sempre più apparente e non sostanziale: si susseguono ormai da troppi anni governi tecnici, come quello attuale, dove il Presidente del Consiglio non politico viene calato sistematicamente dall’alto.

Il Governo Draghi è un governo politico? No. Il governo politico è quello che vince le elezioni con un candidato che viene presentato durante le elezioni: si sa che lui, qualora vinca, diventerà Presidente del Consiglio. Si gioca a carte scoperte, in modo trasparente. Se voto centro-destra so che avrò un certo tipo di Governo, così come se voto centro-sinistra. Oggi abbiamo un presidente calato dall’alto: è l’ennesimo, in un decennio ne abbiamo avuti tanti. I governi tecnici non esistono: basti leggere Tucidide. Quando fa l’orazione funebre per gli ateniesi, dopo la guerra del Peloponneso, spiega chiaramente che il Governo deve essere quello dei migliori: democrazia non vuol dire solo potere del popolo ma governo del popolo. Questa fiducia fideistica nel tecnico, in quello che ne sa più di noi, con noi che dobbiamo inchinarci al tecnico, al potere, al sapere della scienza, beh questa è una letteratura che mi mette i brividi. È dispotismo illuminato, poi bisogna vedere quanto sia illuminato: è un abbandono del principio democratico, della libertà di pensiero, della democrazia e del potere del popolo. Ecco, questa fiducia nei governi tecnici, ormai da un decennio ha rimbambito la mente degli italiani.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi