Green Pass, vaccinazioni, contagi e molto altro. Un confronto su vari temi legati all’emergenza Covid-19 quello andato in scena a “Un Giorno Speciale” tra Bruno Astorre e Fabio Duranti. Posizioni differenti espresse in un dibattito formativo che ha messo in luce alcuni aspetti fondamentali di quella che è la situazione che l’Italia si trova ad affrontare da un anno e mezzo e che negli ultimi giorni ha vissuto evoluzioni particolarmente rilevanti. Il Governo ha infatti annunciato l’adozione del Green Pass, una misura che permetterà solamente alle persone vaccinate di accedere a determinati luoghi pubblici, come bar e ristoranti al chiuso.

Il senatore e segretario regionale del PD per la Regione Lazio ha spiegato la propria posizione sulle vaccinazioni – dichiarandosi favorevole in quanto queste diminuirebbero la letalità – e sul Green Pass, che verrà esaminato in Parlamento essendo un decreto legge. Posizioni contrarie quelle assunte da Fabio Duranti, che ha ribadito le proprie idee alla presenza del politico, spiegando il proprio punto di vista che matura da una domanda: se lo Stato si fida così tanto della scienza, perché non si assume la responsabilità di quanto sta promulgando?
Ecco il confronto moderato da Francesco Vergovich.

Bruno Astorre

Il Green Pass è stato fatto con decreto legge quindi verrà esaminato dal Parlamento. Non è un DPCM: il Parlamento ha chiesto e ottenuto che anche questi provvedimenti venissero discussi in Parlamento.
Faccio una semplice constatazione: anche se ci saranno tanti infettati con le varie varianti, la gente non muore più. Il vaccino ci aiuta a non morire e a non far morire gli altri. La vita ci è stata donata ma ovviamente non voglio imporre questa convinzione agli altri: ognuno fa della propria vita ciò che vuole. Però bisogna evitare di far del male agli altri.

Green Pass? La vedo in chiave economica. Una delle problematiche è proprio la ripartenza economica e tutto ciò che aiuta a riaprire e a non richiudere lo vedo in maniera molto molto positiva.
Gli organi di informazione spesso indugiano a troppo allarmismo: è vero che in Inghilterra ci sono tantissimi contagiati ma è pur vero che i morti sono pochissimi.
Noi nel Lazio siamo la Regione che ha il più alto numero di vaccinati Over 60.

Il vaccino non è la panacea di tutti i mali ma questo e il Green Pass sono le uniche armi che abbiamo per far ripartire l’economia.
Spezzo una lancia a favore della vaccinazione anti Covid: non mi è chiaro perché c’è l’obbligo per il vaccino contro il morbillo, la pertosse ecc. e altri no. Il principio è lo stesso. L’idea che le vaccinazioni, nel mondo occidentale.
Anche i vaccini possono avere controindicazioni ma il rapporto rischi benefici è assolutamente positivo“.

Fabio Duranti

Oggi viviamo in un momento particolare. Sto facendo un’attività di comunicazione non sulle opinioni. Non deve passare l’idea che abbiamo l’elisir di lunga vita, che se non lo fai muori, come ha detto ieri Draghi. Queste cose mi spaventano. Sui bugiardini leggo che il vaccino cura la malattia e non l’infezione: parliamo di carte ufficiali. Poi troviamo anche la cronaca, come sta accadendo in Israele. L’infezione si può prendere e ritrasmettere. Anche lo stesso Locatelli ha firmato uno studio che dice che non sono state trovate nei vaccinati le Igg. Questo non è il mio parere ma è semplicemente leggere le carte. Non può essere un obbligo, perché se deve esserlo le responsabilità deve prendersele chi mi obbliga.

Bruno è in buonafede e dice il vero. Sbagliano gli altri che danno a Bruno e ai suoi colleghi le informazioni sbagliate. Se tu mi dici che un siero è miracoloso, io parto da quel presupposto. Se mi dici che esiste una pandemia che fa tot morti, faccio un’equazione e dico che se non ti fai quel siero, sei un cog***e. L’equazione torna ma se consideriamo tutti i passaggi vediamo che ci sono degli errori. Altri Paesi hanno considerato il problema ma lo hanno affrontato in maniera differente. Paesi come Svezia e India non hanno più morti e non hanno fatto vaccinazione. Credo che la paura con la quale si è iniziata questa vicenda abbia indotto la politica ad accettare questo principio. Obbligare le persone a curarsi non si può. Se non posso infettare, allora va bene. Ma se infetto, allora… Passeremo alla storia come i neo-nazisti.
Sono rimasto impressionato dal messaggio di Draghi di ieri: è
fuorviante e falso.
Se vogliono obbligarci, lo Stato si prenda la responsabilità”.