Il mondo politico, in particolare del mio Paese, finge di non capire tale disegno: mi riferisco alla massimizzazione del capitale e alla sofferenza planetaria delle persone che non giocano in borsa. Almeno in parte. Un’altra, più rilevante, davvero non lo ha ancora compreso. Il sostegno praticamente unanime al presidente del Consiglio Draghi, che di tale modello è certamente uno dei più autorevoli riferimenti internazionali, è politicamente incomprensibile, in termini partitocratici e utilitaristici. E moralmente condannabili in termini sociali. In questo rimango una voce fuori dal coro, augurandomi per il mio popolo di sbagliare previsione.

Il mondo politico in parte non ha capito, in parte finge di non capire, che prendendo il modello dei Recovery Plan noi andiamo verso un commissariamento dell’Italia a tutti gli effetti. Allora, il ragionamento di coloro che dicono ‘noi sosteniamo il Governo Draghi per controllarlo, per indirizzarlo’… indirizzarlo dove? Abbiamo ormai preso delle decisioni che ci portano a tutti gli effetti in un sistema europeo nel quale dopo il 2022, che sarà un anno di transizione, nel 2023 ritornano pienamente le regole del Patto di Stabilità, delle Raccomandazioni europee. È sostanzialmente quindi una blindatura dello Stato italiano.

Se falliranno le ipotesi di riforma con le quali abbiamo barattato quei soldi “europei”, che in realtà sono soldi nostri e che dovremmo rimborsare in 30 anni di ergastolo, se salta quel modello come io temo e credo a quel punto non rimane che il Mes. Cioè la troika per il mio Paese.

Ora, in Parlamento ci sono due categorie di politici: quelli che lo hanno capito, ma in modo cinico cavalcano l’onda perché fanno tatticismo e quindi devono mantenere un certo tipo di consenso, e quelli che invece non hanno capito nulla e sono lì semplicemente per scaldare un posto in Parlamento, fregandosene delle sofferenze del popolo italiano.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi