Prima ancora che il nome di Enrico Michetti come candidato del centrodestra a Sindaco di Roma divenisse ufficiale era già iniziata la caccia all’uomo. Subito articoli e servizi volti a screditare la figura del Professore, senza mai menzionare le competenze e il lavoro svolto in questi anni nell’ambito della pubblica amministrazione.

Non si lascia scalfire Enrico Michetti dai vari tentativi di infangarlo e anzi si concentra ancora di più sugli obiettivi da raggiungere poiché è di fatti che ha bisogno la Capitale per rinascere. Un concetto, questo, che ribadisce a più riprese proprio ai nostri microfoni: “Molto spesso si è fatta politica dileggiando gli avversari, non parlando di programmi ma cercando di offendere l’onore, la reputazione, il decoro. Invece bisogna riportare al centro la politica”.

E a chi lo associa agli ideali più radicali dell’estrema destra, risponde con i principi della Carta Fondamentale: “Ciò che vogliono è affibbiarti un’etichetta, rimanere sullo strato superficiale, bollarti. Io metto al centro la Costituzione, per me la democrazia è sacra”.

Il suo intervento completo in questa intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

“Bisogna riportare al centro la politica. Molto spesso si è fatta politica dileggiando gli avversari, non parlando di programmi ma cercando di offendere l’onore, la reputazione, il decoro. Se tu sei una persona perbene cercano di attaccarti soltanto quando esce il tuo nome. Parte la corsa alla delegittimazione della persona, quella persona deve essere uccisa. Ecco questo non va bene.

Saluto romano? Argomenti superficiali… Se un regime si appropria del segno della croce lo bandiamo? È una follia. Perché non usciamo dall’ipocrisia? Un candidato si candida e ha il suo programma che magari mette al centro la Costituzione, un programma che non c’entra assolutamente nulla con i totalitarismi e con le dittature… Io sono stato il primo a contestare i Dpcm che sono atti amministrativi. Quello è l’atto del dittatore e io sono stato il primo a contestarlo. Perché per me la democrazia è sacra. Molto spesso ciò che vogliono è affibbiarti un’etichetta, rimanere sullo strato superficiale, bollarti”.