Zingaretti candidato per il Campidoglio? Sabato sarà il giorno della verità, quello in cui scopriremo se l’ex segretario del PD ha finalmente sciolto le riserve e messo a frutto il tempo in più che ha chiesto a Roberto Gualtieri, altro possibile candidato Dem, per maturare la decisione.

I numeri ci sarebbero, anzi, sono un motivo in più perché Zingaretti faccia il gran passo: secondo i sondaggi supererebbe di parecchio il sindaco uscente Virginia Raggi e indebolirebbe notevolmente Carlo Calenda.
Senza contare che la destra, a quel punto, avrebbe due sole possibilità: contrapporre un candidato altrettanto forte, uno alla Bertolaso (che però continua a negare), oppure mollare le armi per il Campidoglio. E la tentazione è forte perché così facendo non verrebbe bruciato un candidato autorevole e ci si potrebbe concentrare sulla poltrona della Regione, da “spartirsi” con Fratelli d’Italia.

Ne abbiamo parlato a ‘Lavori in Corso’ con la deputata del PD Patrizia Prestipino, che sulla corsa di “Zinga” per Roma ci ha detto di più.

Se Zingaretti vuole fare il sindaco di Roma? Chi è che non lo vorrebbe? Una volta il sindaco di Roma era considerato la quarta carica dello Stato. Oggi Roma è diventata più un problema che un’occasione, ma a me sarebbe piaciuto talmente tanto che ho provato a fare le primarie, quindi figuriamoci.
A Nicola secondo me piacerebbe molto e lo farebbe anche molto bene, perché dopo 15 anni di esperienza amministrativa – voi sapete che io sono stata assessore con lui e ho potuto constatare le sue capacità – sarebbe una carta straordinaria. Anche solo perché ci va a vincere è una carta straordinaria.
In più non solo vincerebbe, ma saprebbe governare e anche amministrare.

Marino andò in campagna elettorale con lo slogan “non è politica, è Roma”. Oggi tu devi fare il contrario: è politica, ci vuole un politico e lui assumerebbe le capacità politiche, le capacità amministrative ma saprebbe anche governare i processi politici.
Questa è una mia personale analisi, non ci ho parlato. Nicola non parla con tutti di questa storia. So che c’è stata una riunione ai vertici con Letta e Boccia, che mi conferma anche lui che i sondaggi sono straordinari. E’ giusto che il partito che voglia vincere metta in campo il suo cavallo migliore
“.