La Juventus ha vinto, Pirlo ha festeggiato con Elkann e Agnelli. Buffon ha alzato al cielo l’ultimo dei suoi cento trofei.

Mai vista una Juventus così. Già vista un’Atalanta come quella della finale. Ha vinto, dunque, la squadra bianconera, quattordicesima Coppa Italia conquistata in una serata finalmente di football, grazie anche alla presenza del pubblico che ha restituito calore e significato a questo sport, smarrito da oltre un anno.

Due gol a uno, per merito di un secondo tempo di grande intelligenza tattica e di sostanza agonistica della Juventus, l’Atalanta si è svanita e anche innervosita per la solita patologia antijuventina su qualunque contrasto di gioco, spacciati per fallo.

Juventus compatta, con Kulusevski interprete decisivo, suo il primo gol, suo l’assist magistrale a Chiesa, altro protagonista della serata, solito Cuadrado, energici De Ligt e Chiellini, essenziali Rabiot e Bentancur con McKennie “libero” a tutti, insomma una squadra come mai si era vista durante l’intera stagione e c’è da domandarsi perché.

Le scelte di Pirlo, la coppia d’attacco KulusevskiRonaldo si è rimostrata vincente, il portoghese non è andato in gol ma è stato l’antifurto che ha portato allarme nella terza linea bergamasca.

L’Atalanta è stata superba nella prima frazione, ha creato, ha spinto, ha messo all’angolo la Juventus che però non ha mai ceduto nei confronti diretti, Zapata ha allestito duelli rusticani con De Ligt e Chiellini ma ha pagato le energie bruciate nella ripresa, così come Malinosvski autore di un gol micidiale è smarrito nel momento decisivo.

Il nervosismo dei bergamaschi è stato un freno, la Juventus è cresciuta nella testa e nelle gambe, Cuadrado ha giocato cento palloni, così come Danilo ha lavorato a mille tenendo a bada gli esterni atalantini. Dybala è entrato nella fase ultima ma ha denunciato ancora un ritardo di condizione impressionante, su un contropiede a tre dei suoi compagni, l’argentino, a campo libero davanti a lui, ha fermato la corsa non riuscendo a tenere il passo dei compagni.

La Juventus ha vinto, Pirlo ha festeggiato con Elkann e Agnelli. Buffon ha alzato al cielo l’ultimo dei suoi cento trofei. Il futuro della Juventus è ancora incerto, il presente è comunque di zucchero imprevisto, improvviso e dunque con un sapore ancora più dolce.

Tony Damascelli