Tempesta Lazio: Inzaghi sposa l’Inter. Il tecnico piacentino, dopo una vita in biancoceleste da calciatore e da allenatore, rompe con Lotito e accetta l’offerta prospettata dal sodalizio nerazzurro.

Decisiva, a quanto pare, l’ultima mossa al rilancio da parte di Marotta dopo l’addio di Antonio Conte. A quel punto la firma sul rinnovo con la Lazio, nel giro di poche ore, è naufragata senza possibilità di ripensamenti. Quale futuro ora per il mondo biancoceleste?

Urge subito una nuova guida tecnica. Tanti i nomi al vaglio della dirigenza. Da Sinisa Mihajlovic alla suggestione Sarri, passando per l’ex Napoli e Torino Mazzarri. All’alba della prossima settimana, molto probabilmente, qualcosa accadrà dalle parti di Formello.

Emiliano Bernardini de ‘Il Messaggero’ ci aiuta a fare chiarezza sulle ultime febbrili ore in casa Lazio

In questo momento è difficile avere un racconto lineare, perché di lineare in questa storia c’è davvero poco. Dal sorriso di Inzaghi alla società che si affretta a sbandierare che arriva l’ufficialità ma non c’è Calveri per la firma. Sono state fatte uscire delle notizie molto di facciata. Tinti era presente già il giorno prima nella sede dell’Inter dove, evidentemente, gli avevano detto di andare dritti su Allegri ma, se lui non fosse venuto, la scelta sarebbe stata Inzaghi.

Secondo me Inzaghi è andato all’incontro con Lotito sapendo tutto questo. Io credo poco al colpo dell’ultimo minuto dell’Inter. Sono convinto che il dire che aveva accettato tutte le garanzie date, era tutta una dichiarazione di facciata successiva. In questa storia ci sono tante sfumature di grigio che non mettono in buona luce né una parte né l’altra. Poi non sono convinto delle voci su Mihajlovic“.

Frizzante il dibattito tra le nostre Teste di calcio

Fernando Orsi

Ieri, quando girava voce della firma di Simone Inzaghi, io non ero contento. Secondo me si
era chiuso un ciclo e se ne doveva aprire un altro. Poi si sono aperte le congiunzioni astrali
per questo ragazzo. Perché se 20 giorni fa la Lazio gli avesse proposto il contratto sicuramente
avrebbe firmato senza problemi. La situazione si è riaperta quando Conte è andato via dall’Inter
e Tinti gli ha detto: ‘Guarda che forse hanno rilanciato’. Considerarlo un traditore, a questo
punto, mi sembra più che esagerato. Insomma, va nella squadra campione d’Italia e va a fare la
Champions League.

Alessandro Vocalelli

Adesso parliamo e discutiamo della scelta di Inzaghi, ma al centro della situazione c’è
la Lazio e Lotito. Cosa c’entra Inzaghi? Lui è un professionista che continuerà ad amare la
Lazio. Può capitare una scelta professionale diversa, soprattutto se chiama una squadra come
l’Inter. Quello che invece andrebbe discusso, per l’ennesima volta, è l’operato di Lotito.
Da questa situazione il Presidente esce sconfitto come tale e anche come imprenditore. In
questo momento la Lazio è l’unica società che non ha l’allenatore. Questo perché non si è
preoccupato di dare continuità a un progetto, o magari cambiando però con ampio anticipo.

Furio Focolari

Firmo per le cose dette da Orsi e Vocalelli. Ieri sera mi ha chiamato un ex giocatore della
Lazio e mi ha detto: ‘Hai letto il comunicato della società?’. Ora mi rivolgo ad una minoranza della
tifoseria laziale, che credo di conoscere bene, e dico: ‘Vi rendete conto? Di cosa parliamo?
Questa è la società Lazio’. Magari Inzaghi ha sbagliato per come è andato a parlare ieri.
Per tanto tempo però ha provato a ottenere un contratto e non ci è riuscito. Inzaghi si è
battuto per avere un aumento per il suo staff. Ieri l’Inter gli ha raddoppiato il compenso per
lo staff in 5 minuti.

melli

Franco Melli

Questi colpi di scena ci devono insegnare tante cose. Abbiamo cominciato con la sorpresa Mourinho,
mentre si dicevano altri nomi. Adesso siamo arrivati a Inzaghi che, secondo chi conosce bene il mondo Lazio, aveva un amore irragionevole per questi colori. Una passione tale che metteva qualsiasi cosa e cifra dietro la Lazio. Purtroppo non è così, ed è giusto. Ad un certo punto della carriera di un allenatore è impossibile rimanere in biancoceleste. Questo perché c’è Lotito.