Divisione Europea, dietro una falsa unione. E’ quanto da anni gli euroscettici rimproverano al mercato e alla moneta unica europea, bollati di rimando come ignoranti e populisti.
Ma un fondo di verità ci sarà nelle loro ragioni?
Perché delle gigantesche incoerenze di sistema non sono ancora state spiegate dai vertici di Bruxelles, ma oltre i numerosi nei che il sistema unico presenta, c’è anche l’incognita del futuro.
Il Covid non ha fatto che accentuare le falle europee, polvere che non può essere più nascosta sotto il tappeto, alla luce del sistema di debito condiviso stipulato tra i paesi cosiddetti “frugali” e le nazioni del sud-Europa.

Un sistema che non funzionerà”, ha sentenziato l’ex Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, “perché se io voglio darti dei soldi mi metto le mani in tasca e te li darò. Ma nessuno mi impone di andare in banca insieme a te e stabilire un debito condiviso“.
E se il Recovery Fund non farà che accentuare le divisioni, non si potrà fare molto per riparare alle disuguaglianze fintantoché resteremo dentro la moneta unica.
E’ quanto sostiene l’economista Valerio Malvezzi nel suo duro attacco all’Unione Europea: ecco la sua analisi a ‘Un Giorno Speciale’ ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

Ci sono paesi come l’Olanda che ci fanno la punta alle matite, si permettono di prenderci in giro e via discorrendo. Ma mai e poi mai avete sentito l’Europa parlare di lotta all’evasione fiscale nel senso di lotta ai paradisi fiscali.
Allora siamo tutti a favore del fatto che tutti debbano pagare le tasse: cominciamo a farle pagare alle multinazionali? Cominciamo a farle pagare alle aziende di Stato che vanno a mettere le sedi all’estero? Cominciamo a farle pagare alle banche? Perché bisogna cercare di capire i numeri che sono in gioco.
Come facciamo a parlare di Unione Europea quando ci sono paradisi fiscali e poi ci sono paesi come il nostro con la pressione fiscale più alta d’Europa?
E’ evidente che non possiamo competere, che ci sono distorsioni del mercato, che ci sono delle ingiustizie grandi come una casa tra le aziende multinazionali che possono permettersi di portare la propria sede nei paradisi fiscali e le piccole imprese, che invece non lo possono fare.

Uno dei grandi limiti della globalizzazione è aver fatto credere che sia un mondo in cui ci sono benefici per tutti. Non è vero, è un mondo nel quale c’è beneficio per i grandi che hanno l’interesse di portare le proprie attività dove c’è una pressione fiscale più bassa e un costo del lavoro più basso, creando deflazione salariale da noi e paradisi fiscali altrove.

L’Unione Europea va chiusa. Punto.
Per una sola ragione: non voglio perdere un minuto di più a discutere dell’ora solare o legale, perché non me ne frega una beata mi***ia.
Quello di cui mi importa è come fare a ridare il posto di lavoro al milione di poveri che abbiamo perso nell’ultimo anno. Se l’Unione Europea non ha il potere di sfiduciare i parlamenti – cosa unica in tutto il sistema parlamentare mondiale – vuol dire che l’Unione Europea non è un posto democratico, quindi come tale il parlamento si può occupare delle ca*ate tipo l’ora solare, la lunghezza dei pesci e cose di questa natura, e non serve assolutamente a una beata mi***ia. Quindi chiudiamola
“.