A causa dell’emergenza sanitaria e delle misure restrittive poste fino ad ora per contrastarla, il settore culturale del nostro paese è in totale crisi ormai da più di un anno. Ipotesi mai divenute realtà quelle di riaprire teatri, luoghi culturali e di spettacolo (live e non).

Sabato 17 aprile, dalle ore 14:00, a Piazza del Popolo a Roma ci sarà una manifestazione proprio per rivendicare una riapertura. Tale protesta è un’iniziativa dell’Organizzazione “Bauli in piazza” è ha lo scopo proprio di riportare un po’ di luce su una categoria che ad oggi pare totalmente dimenticata.

Il rappresentate dell’associazione e organizzatore della manifestazione Maurizio Meloni ne ha parlato in diretta con Luigia Luciani e Stefano Molinari: “Per noi è stata una guerra, uno sterminio di aziende e lavoratori. La mancanza di prospettive è proprio quella che ci crea maggiormente disagio”. Ecco il suo intervento completo a “Lavori in corso”.

“Noi abbiamo un nostro protocollo che potrebbe essere tranquillamente applicato come lo sono tutti quelli che permettono alle attività commerciali di restare aperti. Il nostro protocollo è al vaglio del CTS, vediamo cosa emergerà da queste nuove valutazioni. Soprattutto per quello che riguarda il mondo del live, è un settore abituato a fare una serie di controlli per quanto riguarda l’accesso al pubblico. Si tratta di aggiungere semplicemente un controllo sanitario.

Parlare di date e scadenze mi sembra troppo però. Abbiamo vari punti da affrontare. Il primo è quello del sostegno ai lavoratori e alle imprese. Non di meno ci sono le regole per la ripartenza. A prescindere dal sostegno economico immediato che serve alle imprese della nostra filiera, abbiamo necessità di avere nuovamente delle prospettive, soprattutto in un settore come il nostro è continuare a perdere competenze. Oltre al fatto che non abbiamo un tavolo interministeriale dove sederci, questo è un altro problema immenso. Fino a questo momento siamo stati ascoltati in maniera sommaria.

Questo è il punto cruciale rispetto a poter parlare di una vera riforma nel settore, di cui abbiamo visto tutte le fragilità per via di questa pandemia. Per noi è veramente stata una guerra, uno sterminio di aziende e lavoratori. Evitiamo di perdere competenze. Noi il 17 aprile saremo in piazza e saranno presenti aziende e professionisti.

La mancanza di prospettive è proprio quella che ci crea maggiormente disagio. Forse avremo qualche possibilità di apertura visto che ci saranno gli europei di calcio e una propensione alla riapertura al pubblico.

Se perdiamo delle opportunità adesso poi diventa complicato continuare a trovare delle giustificazioni. L’unica cosa che ci è rimasta, dopo essere stati abbandonati, è riniziare gradualmente a lavorare. Il Flash mob sarà una performance vera e propria. Un nostro modo, che alcuni di voi conoscono, che è una replica con ulteriori contenuti per via degli oltre sei mesi trascorsi dalla vecchia manifestazione”.