Tutti i Governi che si sono succeduti nel mio Paese, almeno nell’ultima decade, hanno decisamente sostenuto l’interesse della corporate, cioè della grande impresa che non può che essere antitetico a quello della piccola e media impresa. È necessario, invece, tornare a parlare di economia dell’uomo, cioè di occupazione totale e totalizzante dell’essere umano.

La pillola di oggi contiene concetti molto forti. Primo: tutti i Governi che ho visto dal 2011 al 2021 hanno fatto gli interessi della corporate, si sono occupati della grande impresa. Nessuno, lo ripeto, si è occupato della piccola impresa. Nessuno ha fatto politiche di difesa della piccola impresa o del libero professionismo italiano. Nessun Governo italiano degli ultimi 10 anni.

La maggior parte dei politici non ha mai lavorato in un’impresa, non l’ha mai vista e non sa nemmeno di che cosa parla. E soprattutto non ha mai visto la piccola impresa. Molti hanno esperienza di finanza, di banche, di studi teorici. Ma pochissimi conoscono il lavoro e il valore della piccola impresa.
In Italia i posti di lavoro sono creati dalle piccole imprese e dagli imprenditori. Allora, non capire questo, far finta di non capirlo o fare dei distinguo va tutto bene nei libri. Ma se noi smantelliamo il tessuto del piccolo imprenditore italiano e del libero professionista, che sono i due settori economici maggiormente in crisi, noi stiamo regalando il nostro Paese alle multinazionali.

Quindi è necessario tornare a parlare di economia dell’uomo. Non più economia della finanza, economia dei mercati, economia delle borse. Noi parliamo solo di sigle inglesi: Sure, Recovery Funds, Coronabonds. Qui si tratta di fare una scelta di campo. Ecco perché io dico che il Governo Draghi non può tutelare le piccole imprese. Il vertice di quel Governo ha una cultura radicalmente opposta.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi