Basereste mai la sostenibilità economica della vostra famiglia sulla riscossione di un debito che potrebbe cambiare dall’oggi al domani, lasciandovi con solo il 7% di quella cifra?
Sappiate che lo Stato italiano, attualmente, è così che si prende cura di voi: segnando cifre fantascientifiche sul bilancio pubblico, basando la propria stabilità su numeri che potrebbero cambiare dall’oggi al domani, e non sul denaro pubblico che normalmente entra in cassa: parliamo di soldi che un dirigente d’azienda farebbe immediatamente togliere dal bilancio al primo giorno d’insediamento per valutare la reale stabilità della sua struttura.
Proprio così: Il denaro pubblico regolarmente riscosso e a disposizione dello Stato corrisponde al 7% della cifra ora segnata in bilancio. Il restante 93% si distribuisce nelle riscossioni di denaro da soggetti falliti, nullatenenti, rate a scadere: non certo una buona base per garantire beni, servizi e stabilità ai cittadini. Tuttavia lo Stato italiano, allo stato dell’arte, non ragiona così. Di più, ciò rende praticamente fasullo il bilancio nazionale secondo l’economista Valerio Malvezzi.
Perché? Guardate le cifre che ha snocciolato ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.
“Il 93% di quelle cifre è fuffa!”
“Stiamo parlando di un carico contabile di quasi 1000 miliardi di euro, cioè una grandezza mostruosa. Il carico contabile sono i soldi che la pubblica amministrazione aspetta dai contribuenti, vuol dire che noi stiamo aspettando di portare a casa dei crediti di riscossione.
Parliamo di una montagna di denaro, che però nel grafico vedete di cosa è composta. Quello che voglio dire agli ascoltatori è che sto per fare un’affermazione piuttosto pesante: il bilancio italiano è falso.
E’ falso perché secondo i principi contabili normalmente applicati e applicabili in un’azienda normale, tu capisci che se il credito esigibile di Radio Radio ha un milione da portare a casa (di crediti), ma nel suo magazzino netto, cioè il credito che porta a casa normalmente, ha il 7%; vuol dire che ti stai tenendo in bilancio il 93% di fuffa, di roba finta.
“Il bilancio dello Stato è falso!”
Qui vediamo che il bilancio dello Stato è falso e si porta dentro dei valori di recupero estremamente improbabili sui diversi periodi: meno del 6%.
Cioè noi abbiamo 15 anni di bilanci, dal 2000 al 2015, con percentuali quali di recupero di tutta questa mole enorme di crediti che vanta la pubblica amministrazione, che sono in realtà di annualità vecchissime.
Per spiegare: io presi nel 2006 l’incarico di presidenza di una società partecipata pubblica. Quando il Mef mi ha proposto load presidenza di quell’azienda, io la prima cosa che ho detto è stata: “Firmo il bilancio, ma chiedo una svalutazione crediti di 5-6-10 milioni”.
Cioè, la prima cosa che feci fu pulire il bilancio dei crediti marci, dei crediti vecchi. Lo dico perché è giusto che i cittadini italiani sappiano in che Stato stanno vivendo.
Qui cosa vediamo? Che negli anni l’incapacità di far fronte alla pressione fiscale italiana è andata aumentando, perché il valore dell’impagabilità cresce.
La mia domanda è: forse non ha senso cercare di rivedere il sistema di tassazione?
Proviamo a ragionare, non è che gli altri abbiano dei paradisi fiscali, è l’Italia che è un inferno fiscale. Non è che gli altri hanno il paradiso se pagano il 30%, è che noi siamo all’inferno se paghiamo il 60%.
Ma perché noi paghiamo il 60%? Per una questione tecnica, che si chiamano aste marginali. Vuol dire che 40 anni fa, quando abbiamo fatto il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia è stato creato un meccanismo perverso di collocamento dei titoli di Stato per cui le banche d’affar hanno fatto pacchi di miliardi di interessi speculativi, e noi abbiamo dovuto aumentare le tasse per pagare gli interessi alle banche.
La verità sulla pace fiscale: a chi serve?
Cosa ci dice questo grafico? Che rispetto ai 18 milioni di contribuenti con debiti residui, quasi 15 milioni sono persone fisiche.
Quindi il 75% di tutta quell’evasione fiscale non la fanno le imprese. Mi dispiace dover sconfessare qualcuno, ma stiamo parlando del 75% di multe fatte al semaforo con l’autovelox, di bolli non pagati ecc…
Quindi la verità, questi sono dati dell’Agenzia delle Entrate, è che il 75% di quella montagna enorme di evasione fiscale è fatta di quella roba lì: persone fisiche che non hanno pagato le multe, le tasse, i bolli: smettiamo di alimentare il mito delle imprese che non pagano“.