Il vero problema per creare lavoro, e uscire così dalle gabbie del reddito di cittadinanza per sempre, perché tu le persone le togli da quella situazione non dandogli l’elemosina ma dandogli un posto di lavoro, è che lo Stato deve creare le condizioni perché ci sia il lavoro. E questo dovrebbe essere l’obiettivo di un’economia umanistica.

Ma per farlo bisogna prima distruggere i falsi dogmi dell’economia neoliberista, che è quella nella quale viviamo. Tali dogmi sono intoccabili e incrollabili, anche perché il sistema finanziario, avendo occupato pressoché tutti gli organi di informazione, è molto abile a cambiare le parole e a renderle socialmente accettabili e condivisibili nelle loro scelte disastrose. Ad esempio, se utilizziamo la parola “lotta all’evasione”, l’azione risulta molto più popolare dell’espressione “inasprimento fiscale”.

Qui c’è un argomento scomodo e cioè l’occupazione, da parte del potere finanziario, di tutti i centri culturali. Di comunicazione, delle università, dei giornali, delle tv, della politica. Per cui, alla fine, il pensiero unico internazionale, che è quello che ha sostituito la tradizionale visione italiana, molto rigorosa nel cercare di dare lavoro da una parte e creare la casa che era il vero valore patrimoniale, dall’altra. Ebbene tutto questo è successo perché quell’occupazione dei centri di potere è stata prevalentemente un’occupazione dei centri di potere culturale.

Oggi, i giovani, quando io parlo, mi guardano spesso come un marziano perché, la maggior parte di quelli che fanno anche il mio mestiere, di divulgatore, di informatore, di docente, dice delle cose che sono le litanie insegnate dalle business school internazionali. Le quali sono a matrice neoliberista e insegnano i soliti dogmi: il debito pubblico, avete vissuto al di sopra dei vostri mezzi, lo spreco della politica.

Questo per creare un mondo dove non c’è più la politica ed è quel mondo nel quale dove stiamo vivendo, dove c’è il trionfo della finanza. Usando saggiamente le parole, questo lo insegna Le Bon già nel 1895, parlando di come si gestiscono le folle, tu fai fare delle scelte che sono assurde. La pressione fiscale reale italiana supera il 60% e siamo arrivati a quello raccontando la balla che tutti gli imprenditori sono evasori, girano in Ferrari e vanno a portare i soldi in Svizzera.

Questo ha creato una situazione nella quale il consenso popolare, su leggi palesemente ingiuste, è così forte da distruggere l’economia privata del paese.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi